mercoledì 27 agosto 2008

Si fingono agenti di polizia per compiere truffe e rapine


TORINO 27/08/2008 - Mentre le forze del’ordine intensificano i controlli tesi a reprimere il fenomeno dell’immigrazione clandestina, c’è chi, spacciandosi per carabiniere o poliziotto, gli immigrati li truffa.

Gli episodi denunciati negli ultimi giorni sono almeno due, forse collegati tra loro. L’ultimo, verificatosi lunedì alle 8, ha fruttato ai truffatori 17mila euro. I finti agenti si sono presentati in un phone center di via Spontini e hanno chiesto al titolare, un nigeriano di 38 anni, di mostrare loro i documenti relativi alla licenza. «Vado subito a prenderli - ha detto lui - sono nel retro». Ma quando il commerciante è tornato nel negozio con le carte in mano, i due italiani non c’erano più. Erano fuggiti, dopo aver svuotato la cassa che, molto probabilmente, conteneva l’incasso di più giornate lavorative. Ricchissimo, infatti, il bottino: ben 17mila euro.

Alcuni testimoni hanno assistito alla fuga dei malviventi che, usciti dal phone center, sono sfrecciati via a bordo di una Fiat Punto scura.
Forse la stessa su cui hanno fatto perdere le proprie tracce i finti agenti che avevano truffato un altro immigrato domenica notte. Alle 2 e 45, un nigeriano è stato avvicinato da due uomini. Scesi dall’utilitaria scura, si sono presentati come esponenti delle forze dell’ordine. «E’ un semplice controllo - hanno detto i due, rassicurando la vittima - favorisca i documenti e ci faccia controllare i telefonini». E quando lui ha consegnato quanto richiesto da quelli che credeva poliziotti, loro sono montati in auto e hanno fatto perdere le proprie tracce.

Il nigeriano, il giorno successivo, ha composto il numero di uno dei telefonini rubati. Il cellulare squillava e, dopo un attimo, uno dei truffatori ha risposto. «Sì - ha ammesso - li abbiamo noi i tuoi documenti. Te li restituiamo, se li vuoi. Ma ti costerà mille euro».
La vittima, a questo punto, ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine vere, ma quando i poliziotti, insieme con lui, hanno provato a richiamare lo stesso numero, il cellulare non dava più segni di vita.

Del resto, la carta d’identità del nigeriano, che risulta residente in Spagna, sul mercato nero può valere parecchio. Probabilmente, i truffatori erano già riusciti a piazzarla. E rintracciare il legittimo proprietario, o essere rintracciati, non serviva più.

Fonte:www.cronacaqui.i