sabato 13 febbraio 2010

La truffa corre su Internet Sventati due imbrogli

(e.r.) Le vie della truffa sono infinite. Ma qualcuna, per fortuna, può essere percorsa anche a ritroso. Fino a rompere le uova nel paniere del birbaccione di turno, così come ha fatto in due occasioni la questura di Varese.
La prima indagine ha permesso di sventare il magheggio di un uomo che aveva cercato di vendere via internet la moto di un ignaro varesino. Il furbone aveva pubblicato un'inserzione su un sito specializzato, mostrando foto e libretto di circolazione della due ruote proposta per soli 7000 mila euro: un prezzo molto vantaggioso, considerato il modello e l'anno di immatricolazione.

Lo scopo del truffatore era quello di incassare da qualche malcapitato un acconto sulla finta vendita, per poi sparire nel nulla.
Il vero proprietario della moto è infatti un varesino che a sua volta intendeva cedere la moto per 12mila euro attraverso internet. Poco dopo aver pubblicato l'annuncio era stato contattato via e-mail da una persona: questa diceva di risiedere in Belgio, e di essere intenzionato a rientrare in Italia quanto prima per concludere l'acquisto. Proseguendo nella trattativa fasulla, il truffatore aveva chiesto e ottenuto dal venditore di ricevere prima altre foto del mezzo, e poi una fotocopia del libretto di immatricolazione. Quindi, dopo aver promesso di inviare un acconto quanto prima e di arrivare a prendersi la moto entro cinque giorni, era svanito nel nulla. Salvo poi riapparire sul web spacciandosi per il vero proprietario della moto, utilizzando l'esca delle foto e del libretto di immatricolazione per spillare soldi a qualche sprovveduto.
La truffa è stata però sventata dalla polizia, che ora sta lavorando per dare un'identità al mariuolo della rete.
Ha già invece un nome, un cognome e un volto il 30enne napoletano che aveva tentato di rifilare la classica "sòla", sempre attraverso internet, a una 31enne. La vittima aveva trovato sul web un'inserzione riguardante la vendita di una Bmw del 1994 ceduta per 3mila euro. Il napoletano, contattato, aveva spiegato alla sua preda che l'auto si trovava a Brinzio, che ma che lui, lavorando a Zurigo, sarebbe rientrato in Italia solo se avesse riscontrato un reale interesse da parte del compratore. Per questo aveva chiesto una caparra confirmataria da 100 euro da versare su una carta di credito prepagata e intestata a lui. Dopo aver sborsato la somma, l'aspirante acquirente aveva ricontattato il campano dicendogli che poteva bloccare l'auto e chiedendo il numero di targa della Bmw, in modo da poter ricevere un preventivo dalla sua assicurazione. Ma il napoletano, con varie scuse, aveva sempre svicolato. Al 31enne è quindi venuto il sospetto di essere stato turlupinato. Così ha fatto chiamare un amico per fingere una nuova trattativa. E questi si è sentito raccontare la stessa storiella dal napoletano, compresa la richiesta della caparra da 100 euro. A questo punto è partita la segnalazione che ha permesso alla polizia di rintracciare e denunciare il napoletano, già noto per i suoi precedenti per falso, ricettazione, lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
fonte:http://www.laprovinciadivarese.it/stories/Cronaca/116855_la_truffa_corre_su_internet_sventati_due_imbrogli/