lunedì 16 marzo 2009

Il papà del Web truffato online

Tim Berners-Lee

«Volevo comprare un regalo dal sito di un'azienda che
mi sembrava ottima. Abbiamo bisogno di nuove leggi»

MILANO - Truffato dalla sua stessa «creatura». E’ il paradosso accaduto a Sir Tim Berners-Lee. Il papà del world wide web, in un’intervista al quotidiano britannico The Telegraph, ha ammesso di essere stato vittima di un raggiro online. E propone leggi più severe e accordi internazionali per contrastare i reati sul web.

UN PACCO – «Volevo comprare un regalo di Natale dal sito di un’azienda che mi sembrava ottima, ma che invece si è rivelata pessima. Il pacco non è mai arrivato. Ho tentato di farmi restituire i soldi, ma non c’è stato verso», dice sconsolato Tim Berners-Lee. Che aggiunge: «Ho addirittura provato a contattare il numero di telefono che compariva sul sito: mi ha risposto una voce molto gentile informandomi che il numero in effetti esisteva, ma aggiungendo, per dovere di correttezza, che non serviva allo scopo per il quale avevo chiamato». Insomma, una bella fregatura che, per la verità, non è costata molti soldi allo scienziato britannico.

ATTENZIONE – Scottato dalla triste esperienza, Tim Berners-Lee mette in guardia dai rischi della sua stessa invenzione: «Il web è fatto di cose molto positive e orribili. Puoi trovare sì la cura per alcune malattie, ma anche il modo di fabbricare una bomba». Il professore del Mit di Boston chiede quindi che per i crimini sul web si applichino leggi più severe, già previste per altri tipi di reato, e che vengano stipulati degli accordi internazionali in grado di individuare facilmente i colpevoli e la loro provenienza: «A volte abbiamo bisogno di nuove leggi, ma in altri casi quelle che ci sono vanno benissimo, basta solo applicarle al web».

VENTI ANNI DI WWW – Lo scorso 13 marzo il word wide web ha compiuto 20 anni. Con l’idea di creare uno spazio che permettesse ai ricercatori di condividere documenti elettronici, lo scienziato del CERN di Ginevra ha trasformato Internet e ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare. Ma c’è il rovescio della medaglia. Da allora truffe e raggiri circolano sulla rete insieme a milioni di virus che infettano i computer di tutto il mondo con email spazzatura.

Maddalena Montecucco
fonte:www.corriere.it