domenica 29 marzo 2009

Lo “zingaro d’oro” è diventato ricco truffando gli anziani


Sul finto tesserino da vigile la foto di un attore. La polizia ha accertato colpi per 200mila euro

TORINO 28/03/2009 - Si spacciava, di volta in volta, per carabiniere, poliziotto o vigile urbano per riuscire a carpire la fiducia degli anziani che poi. puntualmente derubava. È finito in manette l’Arsenio Lupin del torinese, un nomade sinti italiano di 33 anni, Alessandro Vailatti, che ha messo a segno almeno una ventina di truffe tutte ai danni di anziani. La polizia, però, sospetta che gli si possano attribuire parecchi altri colpi. Il bottino accertato si aggira attorno ai duecentomila euro, ma il prosieguo delle indagini potrebbe portare alla luce un vero e proprio tesoro, fino al milione di euro.

L’uomo, che era agli arresti domiciliari da novembre, quando era stato beccato con le mani nel sacco nel corso di una truffa, è stato arrestato dagli agenti del commissariato Mirafiori che hanno svolto le indagini in collaborazione con la squadra mobile della Questura.

Le indagini della polizia sono iniziate la scorsa estate, quando nel quartiere Mirafiori erano aumentate a dismisura le denunce di anziani che raccontavano di essere stati raggirati da una persona che descrivevano sempre nello stesso modo. E anche il modus operandi del malvivente era sempre lo stesso. Vailatti si fingeva un agente in borghese, mostrava un tesserino contraffatto, e con la scusa di verificare se in casa ci fosse stato un furto entrava nelle abitazioni e le svaligiava.

Una volta, presentandosi con un tesserino su cui aveva appiccicato la foto di Luca Argentero, l’attore della fiction “Carabinieri”, si è fatto consegnare un bancomat con la relativa password. In un’altra occasione si è finto un agente della Scientifica e ha spaventato una coppia di anziani avanzando il sospetto che nascondessero della droga in casa. Poi si è fatto aprire la cassaforte rubando gioielli e monete. Di solito l’Arsenio Lupin di Mirafiori era gentile, anche se diventava più minaccioso se vedeva che i pensionati opponevano resistenza. Ad esempio, quando due vecchietti si sono rifiutati di aprire la cassaforte, Vailatti ha cambiato tono di voce e ha intimato di non insistere perché in caso contrario sarebbe stato costretto a denunciarli per resistenza a pubblico ufficiale. Ad imprimere una svolta alle indagini ci hanno pensato due pensionati, avvicinati in centro dall’uomo, che fingendosi un agente, si è fatto accompagnare a casa per controllare. I due, che fin dall’inizio hanno avuto qualche sospetto, hanno aperto la cassaforte ma appena Vailatti è uscito di casa si sono messi ad urlare. Sentite le urla, un passante è riuscito a leggere la targa della macchina, coperta solo in parte, da cui gli agenti del commissariato Mirafiori sono risaliti all’autonoleggio di Moncalieri in cui era stata affittata da un amico che ora è sotto inchiesta. Al momento di affittare la macchina, l’uomo era però sprovvisto di documenti e quindi aveva lasciato una copia della carta d’identità di Vailatti, che è stata poi mostrata dagli agenti alle vittime. Vittime che hanno riconosciuto l’uomo che li aveva truffati. E così l’Arsenio Lupin è finito in manette. 

fonte:www.cronacaqui.it