mercoledì 20 maggio 2009

CRISI - Non per i maghi che al 99% evadono il fisco



I dati sono stati rilevati dal Telefono Antiplagio fondato da Giovanni Panunzio


Ogni giorno, sono 33mila le persone che si rivolgono a consulti `magici` per un totale di 11 milioni l`anno. Pari al 18% della popolazione e a 3,5 milioni di famiglie. Una vasta clientela che frutta un incasso annuo di 6 miliardi di euro e un`evasione fiscale del 99%. Chi si rivolge agli indovini di solito è interessate a risolvere problemi di amore (46%), salute (25%), protezione (22%) e lavoro (7%). Questi i dati rilevati dal Telefono Antiplagio fondato da Giovanni Panunzio (nella foto) , che dal 1994 cerca di mettere la parola fine a truffe e raggiri. "Oltre 16.000 gli abusi segnalati - ha detto Panunzio ad Adnkronos-Labitalia - e per la maggior parte si tratta di donne (51%), ma anche i minori (6%) vengono coinvolti dalla spirale della magia. Non sorprende che in tempi di crisi il mercato sia in aumento. E` come un gatto che si morde la coda: in Italia, la superstizione e` altissima e chi ha problemi cerca di risolverli con la magia, ma - ha rimarcato Panunzio - quello che la gente non capisce è che anche i maghi risentono della crisi e che per arginarla truffano i propri clienti, che non solo non risolvono i problemi economici, ma anzi li accrescono".
Così, i circa 155.000 maghi e astrologi la fanno da padrone su tutto il territorio: il 41% risiede al Nord, il 28% al Centro, il 18% al Sud e il 13% nelle Isole. Sempre secondo il Rapporto del Telefono Antiplagio, le province con il più alto numero di maghi e astrologi sono Milano, Roma, Napoli, Palermo e Torino. "Gli illeciti più frequenti - ha continuato il fondatore del Telefono Antiplagio - sono l`esercizio del mestiere di ciarlatano, evasione fiscale, circonvenzione d`incapace, truffa, truffa aggravata, estorsione, esercizio abusivo della professione medica e psicologica, abuso della credulità popolare, violazione della privacy e pubblicità ingannevole ma solo 4 cittadini su 100 sporgono querela e, se è impossibile riconoscere la truffa dei maghi - ha concluso Panunzio - perché si rifiutano di farsi controllare quando esercitano le pratiche, non si può condividere la loro richiesta di essere riconosciuti a livello professionale. La categoria è formata da grossi evasori fiscali, la cui attività non può essere regolamentata perché non esiste".
Eppure, alcuni di loro sono tutelati anche a livello sindacale. “Tra i nostri iscritti - ha spiegato Antonio Ieroschi, segretario generale Sinape, il sindacato nazionale confederale di categoria dei consulenti operatori delle bio-discipline naturali, della naturopatia, della pranoterapia e dell`estetologia, aderente al Clacs-Cisl - c`è una minoranza che esercita alcune pratiche vicine all`astrologia, non a caso prima ci chiamavamo Unione sindacale astrologica occultista. Nel tempo, c`è stata un`evoluzione del sindacato, che è stato associato alla disciplina del benessere naturale. I lavoratori del settore - ha ricordato Ieroschi - lamentano molte problematiche legate soprattutto alla mancanza di una regolamentazione precisa. Agli operatori viene infatti contestato ogni tipo di reato: dall`abuso della professione medica alla circonvenzione di incapaci. Per questo, come sindacato, stiamo cercando di regolamentare il settore con la definizione dei diversi profili professionali, individuando elenchi ad hoc senza passare per gli albi. Ora, invece, potendo chiunque autocertificarsi, non è possibile alcun controllo di qualità, per cui viene svilita la propria qualificazione professionale, con la conseguenza che ognuno appare legittimato a proporsi, preparato o dilettante che sia; al punto tale che anche i seri professionisti si trovano equiparati ai dilettanti".

( fonte: Adnkronos-Labitalia/www.impresamia.it)