lunedì 8 giugno 2009

Truffavano società di cosmetici: 9 arresti tra Palermo e la Calabria


Nelle prime ore di stamattina, i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Palermo, al termine di complesse indagini durate quasi due anni, su ordinanza del Gip presso il Tribunale di Palermo, hanno tratto in arresto per il reato di associazione a delinquere 9 persone, di cui 5 uomini e 4 donne, tra le province di Palermo e Reggio Calabria,taluni dei quali facenti parte di un consolidato gruppo criminale, dedito con continuità e professionalità alla perpetrazione di truffe ai danni di note società, sia italiane che estere, operanti nel settore della commercializzazione di cosmetici ed articoli di profumeria.
Le indagini, condotte sotto la proficua e costante direzione della Procura della Repubblica di Palermo, hanno consentito di accertare che gli arrestati si sono nel tempo resi responsabili, a vario titolo, di reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al furto e danneggiamento aggravato, per condotte illecite poste in essere già dal 2003 e tutt’oggi in corso.
Il meccanismo che ha consentito agli arrestati, nel breve periodo, di accaparrarsi merce per un valore superiore ai 450.000 euro, prevedeva l’apertura in rapida successione di numerose attività commerciali intestate a soggetti di comodo che, dopo l’effettuazione di alcuni piccoli ordinativi di merce regolarmente pagata in modo da accreditarsi presso le aziende fornitrici, provvedevano ad effettuarne di ulteriori ma per quantitativi ben più cospicui che però non venivano mai pagati in quanto le attività ed i fittizi intestatari sparivano nel nulla lasciando i creditori con null’altro che falsi indirizzi e titoli insoluti.
Il buon funzionamento di questo sistema di truffe, che vedeva la compiacente partecipazione anche di alcuni rappresentanti di zona delle società truffate, si fondava poi sul coinvolgimento di soggetti appartenenti alla cerchia familiare o amicale dei principali artefici della stessa che fungevano da fittizi intestatari delle ditte che man mano venivano aperte e poi fatte sparire.
Le intercettazioni telefoniche, unitamente alle altre attività investigative poste in essere, hanno permesso anche di accertare che se qualcuno dei soggetti avvicinati dagli indagati si rifiutava di agevolare l’associazione, lo stesso veniva immediatamente fatto oggetto di ritorsioni attuate mediante intimidazioni con lettere minatorie anonime ed ancora l’organizzazione e realizzazione di furti e danneggiamenti nelle abitazioni e pertinenze di questi malcapitati che, per onestà, dignità personale e senso civico, si rifiutavano di partecipare al redditizio giro di truffe.
Le operazioni di servizio poste in essere in data odierna, oltre a consentire di assicurare alla giustizia i responsabili degli illeciti appena illustrati, hanno determinato anche il rinvenimento di cospicua documentazione relativa alle attività ancora in corso da parte degli associati, nonché di ingenti quantitativi di materiale per cosmesi e profumeria nella disponibilità degli arrestati e di compiacenti prestanome degli stessi.

fonte:http://www.hercole.it