mercoledì 22 luglio 2009

Vacanze : il turismo chirurgico low cost, attenzione alle truffe


Magari tutti noi, potessimo fare un viaggetto estivo in un hotel a cinque stelle, in una località esotica, con spiaggia di palme, famiglia al seguito e perché no, passaggio in sala operatoria per un piccolo restyling. La voglia di “ritocco” quest’anno è particolarmente elevata, ma come sempre ripetiamo, ci troviamo, in tempi di budget ristretti, quindi, tutte le soluzioni che sanno di “low cost” sono tenute in alta considerazione. “Possiamo parlare di un aumento del 10% dei clienti italiani nelle cliniche esotiche. Ma credo sia una stima per difetto”, spiega Maurizio Valeriani, primario di chirurgia plastica all’ospedale San Filippo Neri di Roma, sottolineando che i nostri connazionali si rivolgono soprattutto a strutture situate in località del mediterraneo, a cominciare dalla Tunisia, seguita da Marocco, Croazia e persino Libano, patria di una zona ribattezzata “Silicon Valley” perché ci sono molte strutture dedicate a chi vuole regalarsi seni più prosperosi. Lo scopo di questo lungo viaggio è soprattutto cercare di risparmiare, visto che lo stesso intervento in terre esotiche arriva a costare dal 50% al 70% in meno. Particolarmente conveniente è l’India, con proposte “total body”, ossia che prevedono più interventi insieme, a partire dai 5mila dollari. La medaglia ha però un suo rovescio. “Non è una scelta necessariamente pericolosa, ma va fatta con attenzione, tenendo conto dei problemi a cui si può andare incontro. Queste strutture – spiega ancora Valeriani - si avvalgono anche di buoni medici, di scuola europea, ma verificare è difficile. Non si possono avere sicurezze né nella scelta del chirurgo, la cui professionalità è difficile da controllare a distanza, né sui materiali e le norme igieniche seguite”. Mancano poi le tutele legali nel caso in cui qualcosa vada storto o, almeno, non secondo le aspettative del paziente. Chi sceglie di seguire questa via dovrebbe, per lo meno verificare che il chirurgo a cui ci si rivolge “sia iscritto alla Federazione mondiale delle società chirurgia plastica (Ipras) e limitarsi a piccoli interventi. Di parere negativo è Marco Gasparotti, docente di chirurgia estetica all’università di Siena: “E’ una follia andare in queste località per risparmiare rischiando di avere danni estetici e di salute”, afferma lo specialista “Senza avere, inoltre, punti di riferimento una volta tornati a casa, a meno di sette giorni dall’intervento. Gasparotti sottolinea poi che la chirurgia estetica ha costi molto alti, perché richiede ambienti estremamente qualificati e materiali di massima qualità. Il prezzo “stracciato” degli interventi esotici, con ad esempio un lifting che in Italia costa circa 10mila euro in Italia e 3.500 in Tunisia albergo compreso, deve essere considerato con sospetto. “Una protesi al seno di qualità costa 1.500 euro. Se l’intervento più l’albergo costa 2.500 euro vuol dire che sono state usate protesi giapponesi da 300 euro, di pessima qualità. C’è poi il problema delle suture, del controllo della cicatrice e la necessità di seguire la paziente nel periodo post-operatorio. Non ultimo, le località esotiche hanno di solito un clima caldo e anche per questo non sono il luogo ideale per la chirurgia sicura. In conclusione consigliamo di stare sempre attenti!!!!
fonte:http://www.prestitoblog.it/2009/07/vacanze-il-turismo-chirurgico-low-coast-attenzione-alle-truffe