Chiede 170 euro ad alberghi e bar
TRENTO. Dopo il notaio truffaldino, adesso tocca al medico. Arriva dalla Valsugana, da Pergine in particolare, la segnalazione di una nuova truffa che avrebbe coma finalità quella di alleggerire - e anche in maniera importante - il portafoglio delle malcapitate vittime per rimpinguare quello di chi le truffe le architetta.A fra scattare l’allarme questa volta è l’Unat, l’unione albergatori del Trentino, grazie alla segnalazione che è arrivata direttamente da parte di un associato. Questo è quello che è successo. Pochi giorni fa un barista della zona di Pergine riceve una telefonata da un tale che si presenta come dottore, funzionario dell’ispettorato sanitario dell’Asl di Pergine e che deve fare una comunicazione importante. In pratica informa il barista che deve recarsi all’ufficio postale per ritirare una busta bianca, riconoscibile da una scritta rossa ed indirizzata alla sua ditta. All’interno, viene spiegato, si sono importati opuscoli e documenti sulla sicurezza alimentari. Unica nota: per ritirare tutto questo è necessario mettere mano al portafoglio e pagare ben 170 euro. La verifica sulla «bontà» della telefonata è presto fatto e si scopre che all’azienda sanitaria non lavora nessun dottor con il nome che era stato utilizzato nella telefonata e non è stata né attivata né autorizzata la distribuzione di materiale sulla sicurezza alimentare. E tanto meno a pagamento.
Questa segnalazione arriva qualche settimana dopo un’altra vicenda che vedeva come protagonista un notaio che dicendosi disposto ad avviare delle pratiche per sanare le inadempienze relative alla conservazione e alla somministrazione di alimenti deperibili (sanatoria necessaria in seguito ad un nuovo e fantomatico regolamento) chiedeva un piccolo anticipo di 30 euro. Di modesta entità, ma pur sempre una truffa.
fonte:http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/dettaglio/truffe:-in-trentino-arriva-il-falso-medico-chiede-170-euro-ad-alberghi-e-bar/2107288
