mercoledì 11 marzo 2009

Anziana truffata dal vicino,le addebita Sky e il telefono



E poi dicono che sono i parenti ad essere serpenti. E nelle guide anti-truffa le forze dell’ordine suggeriscono agli anziani che vivono soli «di appoggiarsi ai vicini che sono i primi che possono dare aiuto contro i malintenzionati che si presentano alla porta».


Già, i vicini. A un’ultraottantenne savonese che abita da sola nell’entroterra parlare di vicini è come parlare di demonio. E il perché è presto spiegato. Poco più di un anno fa ha scoperto che era proprio grazie a uno o forse più vicini che si è ritrovata il conto corrente prosciugato e in una situazione inquietante.

Ha infatti scoperto che sulla sua magra pensione venivano addebitate mese dopo mese spese per servizi, abbonamenti e utenze che non si era mai sognata di attivare non foss’altro per l’età e la poca dimestichezza con la tecnologia. Per esempio aveva un abbonamento completo a Sky senza praticamente accendere la televisione, e un abbonamento telefonico con una compagnia che le garantiva una connessione internet ultraveloce senza neppure sapere cosa fossero rete e internet. E ancora doppie utenze di acqua ed Enel come se lei, da 85enne autonoma ma non certo attivissima, potesse consumare il doppio di una persona normale.

Ad insospettirla è stato appunto il conto corrente inspiegabilmente “dimagrito” e così si è rivolta prima ai carabinieri poi all’associazione difesa consumatori Assoutenti sporgendo una dettagliatissima denuncia. Agli inquirenti c’è voluto poco per scoprire una realtà triste e incresciosa. I conti in rosso erano merito di un vicino poco più che trentenne (M. A.) che aveva pensato bene di approfittarsi di lei, della sua solitudine e dell’età avanzata per truffarla, derubarla e addebitarle spese non sue.

Come? Rubando la sua corrispondenza, ricavando da questa i suoi estremi anagrafici, fiscali e bancari (dai rendiconto della banca ha ricavato il codice iban) e quindi stipulando a suo nome contratti di cui era lui il beneficiario.

Sicuramente lo ha fatto con l’abbonamento di Sky fatto pagare all’anziana per tutto il primo semestre del 2007 per un totale di quasi 1400 tra pacchetto completo di film, installazione parabola e noleggio decoder. Ma forse anche con il telefono, l’Enel e l’acqua (sono in corso le indagini). Interpellando Sky gli inquirenti sono presto risaliti all’utilizzatore del servizio scoprendo che era il vicino di casa.

Ma dopo la prima denuncia l’anziana ne ha sporto una seconda perché ha capito che oltre alla tv a pagamento pagava anche altro senza motivo: appunto telefono, Enel e acqua. Il primo dubbio, visto il precedente, è che sia sempre opera del vicino truffatore con lo stesso stratagemma dei dati carpiti dalla posta. «Ma su questo le indagini sono in corso e quindi aspettiamo a parlarne, potrebbe essere qualcun altro il responsabile» afferma il difensore della donna, l’avvocato Lucrezia Novaro, tra l’altro responsabile savonese dell’Assoutenti.

Di certo a carico del trentenne - già iscritto sul registro degli indagati e interrogato nei mesi scorsi per lo “scippo” di Sky - nei giorni scorsi è stato firmato un decreto di rinvio a giudizio che lo porterà tra poche ore davanti al giudice per rispondere dell’accusa di truffa oltre che di violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza. Verrà insomma processato per la posta rubata e l’abbonamento scroccato. Ma non è escluso che possa ritrovarsi nuovamente incriminato per le altre truffe se le indagini dovessero ancora portare a lui.

«È una vicenda grave e triste - afferma il difensore, l’avvocato Novaro - la mia cliente è stata oggetto di una tristissima truffa da parte di un vicino che si è approfittato della sua età e del fatto che viveva da sola ed era quindi più indifesa. Per fortuna dopo la denuncia è partita un’indagine molto puntuale che ha fatto venire a galla la verità e ora consentirà al tribunale di processare il responsabile. C’è però un’altra indagine in corso per altri ammanchi legati a contratti di Enel e telefono di cui non si può ancora parlare ma che spero porterà all’individuazione di un responsabile. Potrebbe non essere lo stesso. Per quello che ne sappiamo i suoi dati potrebbero essere stati ceduti ad altri vicini o chissà a chi».

fonte:ilsecoloxix.ilsole24ore.com