lunedì 16 marzo 2009

In stile “Totòtruffa 62”, messinese in trasferta a Catania frodava persone anziane


Nello scorso mese di agosto i Carabinieri di Catania avevano lanciato l'allarme truffe a danno di anziani a seguito di numerose denunce ricevute. Questa mattina uno degli autori è stato tratto in arresto dai Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa e rapina in concorso. Si tratta di RIZZO Vito (foto allegata), nato a Messina l'11 marzo 1970, pregiudicato per reati specifici e già arrestato l'anno scorso dalla Compagnia CC di Caltagirone. Numerosi gli episodi che lo hanno visto protagonista. Alla stregua di Totò e Nino Taranto nel film "Totòtruffa 62", spalleggiato da un suo complice in via di identificazione, sceso da un'auto blu, aveva avvicinato un anziano che passeggiava tranquillamente in centro a Catania e, fingendosi proprietario della fabbrica degli orologi Swatch, si dichiarava in cerca di un tale medico curante del padre, gravemente malato. Quest'ultimo gli avrebbe chiesto di remunerarlo per ricompensarlo delle cure amorevolmente fornitegli. Avrebbe, quindi, finto di avere con sé una valigetta con 150.000 euro di cui 100.000 per il medico e 50.000 per chi lo avesse aiutato a rintracciarlo. A questo punto si avvicinava il complice che, qualificandosi come tale dott. Alfano, li informava che il medico che cercavano era deceduto. Allora il proprietario della fabbrica decideva di dare i 100.000 euro ad un'associazione benefica e i 50.000 euro all'anziano ed al sedicente Alfano. Ai predetti veniva, però, richiesta la somma di 25.000 euro ciascuno per le formalità della donazione. L'anziano si recava a casa e consegnava ciò che aveva reperito e cioè i "soli" 1.500 euro che consegnava ai due. Mentre si dirigevano dal notaio per la donazione, guarda caso si ricordavano che occorreva comprare una marca da bollo, quindi, la vettura accostava e appena l'anziano scendeva per comprare il valore bollato, la macchina fuggiva velocemente.
Altro episodio. Avvicinata nella pubblica via l'anziana madre di un componente delle Forze dell'Ordine, le aveva detto di essere caro amico di suo figlio in quel momento impegnato in una delicatissima operazione di polizia e quindi al momento non rintracciabile. Le spiegava che suo figlio gli era debitore di 1000 euro per l'acquisto di un computer e che lo stesso gli aveva chiesto di rivolgersi alla madre per saldare il dovuto. Accompagnatala a casa, mentre l'anziana, prelevati dal suo cassetto più sicuro i suoi risparmi, li cominciava a contare, il RIZZO la spintonava violentemente facendola sbattere contro il mobile e, rapinandola della somma (4.000 euro), si dava alla fuga.
Ennesimo episodio lo scorso luglio quando aveva fermato per strada un'altra anziana signora riferendole che il nipote aveva avuto un incidente stradale sulla circonvallazione a Catania e che gli doveva 3.800 euro di danni. Fingeva, quindi, di passarglielo sul cellulare quando a rispondere era il complice che fingeva di dire "Nonna, sto bene. Pagalo che poi ci vediamo a casa". L'anziana, recatasi in banca a prelevare, consegnava la somma al truffatore e ovviamente al suo rientro a casa incontrava il vero nipote ignaro di tutto.
Queste tecniche sono state ripetute in altri casi e solo l'attenta analisi del "modus operandi" ha permesso ai Carabinieri di Piazza Dante di individuare il malvivente che, tratto in arresto nella sua abitazione a Messina, è stato rinchiuso nella locale Casa Circondariale. In corso ulteriori approfondimenti investigativi per identificare il complice.

fonte:www.cataniaoggi.com