venerdì 17 aprile 2009

Amici e poliziotti «finti» dilagano le truffe


ALLERTA DELLA QUESTURA. Un incontro con gli anziani per metterli in guardia dai raggiri
La più diffusa è l'incidente o l'investimento inventato E l'immediata richiesta di soldi come risarcimento
Un poliziotto, ma potrebbe trattarsi anche di un carabiniere, bussa alla porta di casa: «Stiamo effettuando un'ispezione sull'autenticità delle banconote», spiega serio, «per favore, mi faccia controllare il denaro che ha con sé». L'ignaro cittadino, rassicurato dall'uniforme, obbedisce immediatamente.
Dopo sbrigativi quanto improbabili accertamenti, arriva il responso: «Questi soldi sono falsi, devo sequestrarli», esclama, compilando un modulo. «Mostri il nostro verbale alla sua banca e le verranno consegnate le banconote vere». Inutile dire che il poliziotto non è un poliziotto, ma in realtà un truffatore.
E questo è solo uno dei numerosi raggiri ai danni di cittadini, soprattutto anziani, che vengono denunciati in questura. Perché una cosa è certa: «La fantasia dei malfattori non ha confini. Quindi, quando siamo avvicinati da persone estranee, bisogna sempre essere prudenti», hanno spiegato Massimo Scannicchio, dirigente dell'ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della polizia, ed Ernesto Spaziani, sostituto commissario della questura, ad un incontro pubblico al centro anziani di Parona. «Per fugare qualsiasi dubbio, basta chiamare il 112 o il 113», hanno aggiunto, «e in ogni caso, è importante denunciare anche i tentativi di frode andati a vuoto». Oltre ai fasulli agenti di polizia, capitano a casa anche i finti tecnici del gas.
Con la scusa di una pericolosa fuoriuscita, uno di questi è riuscito a far allontanare dal proprio appartamento un'intera famiglia: così ha potuto rubare soldi e preziosi e fuggire indisturbato. Una truffa molto in voga negli ultimi tempi? La vittima, questa volta, è al volante dell'auto.
Il truffatore sopraggiunge con una vettura già opportunamente «truccata» e al momento giusto simula un piccolo impatto. Quindi scende e mostra il suo specchietto laterale rotto. «Lasciamo perdere l'assicurazione», dice accomodante, «mi dia 50 euro e siamo a posto». Uguale richiesta, con una scena ancor più teatrale, viene avanzata dal pedone-truffatore, che finge d'essere stato urtato da un ingenuo automobilista.
E c'è poi il vasto capitolo che comincia con «sono un'amica di sua figlia», studiato minuziosamente per colpire le persone attempate. Vantando appunto una stretta amicizia con i figli della vittima, con i quali dice d'aver preso accordi precedenti, la malvivente, spesso una piacente signorina ben vestita, riesce a farsi consegnare denaro con le scuse più varie. Il colpo, poi, riesce quasi di sicuro quando un falso amico allarma il povero nonno, annunciando: «Suo nipote ha fatto un incidente in auto. Niente di grave, ma gli servono soldi per la rimozione. Dia a me, che glieli porto in fretta».

Lorenza Costantino
fonte:www.larena.it



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