sabato 2 maggio 2009

Telecom e servizi non richiesti, le segnalazioni del Salvagente


Nonostante una recente sentenza dell’Antitrust abbia condannato diversi gestori telefonici, ed in particolare l’ex monopolista Telecom, a pagare sanzioni per reiterate violazioni della normativa in materia di correttezza della pubblicità dei servizi, continuano certe brutte pratiche. In particolare seguitano a registrarsi casi di illecite attivazioni di servizi non richiesti.La denuncia viene da un articolo apparso oggi sul sito Il Salvagente che segnala tre casi di strane “anomalie” verificatesi nella fornitura di servizi telefonici. I casi risultano anche particolarmente interessanti perchè evidenziano tre possibili rischi connessi alla fatturazione di servizi non richiesti che non sempre sono di natura strettamente tecnico-informatica, e che spesso possono arrecare pregiudizi economici rilevanti. Il primo caso segnalato riguarda la fornitura del famigerato Videotelefono.

La fornitura viene eseguita e successivamente rateizzata all’interno delle successive bollette. In questo caso è necessario eseguire tempestivamente il recesso dal contratto (entro 10 giorni) provvedendo a spedire al mittente il prodotto nel suo pacco originario. Già questo comporta una prima spesa (la spedizione del pacco). Quindi occorre verificare se nella bolletta successiva il prodotto non sia stato già rateizzato ed i primi ratei conteggiati.

In tal caso occorre inviare un fax a Telecom ed un ricorso al Corecom competente (ce n’è uno in ogni regione, solitamente nel capoluogo) promuovendo un tentativo di conciliazione chiedendo che l’operatore interrompa il recupero in bolletta di somme non dovute provvedendo a contabilizzare il tempestivo recesso. Anche questo comporta ulteriori costi e tempi. Laddove Telecom dovesse scusarsi per l’accaduto accettando di conciliare occorrerà recarsi fisicamente presso la sede del CORECOM o incaricare un legale munendolo di procura speciale.

Il Salvagente segnalava come una signora di 84 anni che vive sola sia vista ricevere un pacco contenente il viedotelefono. Due signori ottantenni si sono visti recapitare un notebook dal costo di 630 euro che non avevano mai richiesto ed una linea ADSL della quale ignoravano l’esistenza ed il significato. Infine un ingegnere si era visto addirittura addebitare sul proprio conto corrente la fattura di un notebook che non aveva mai richiesto.

“Purtroppo non siamo negli Usa - aggiunge amaro l’ingegnere ai taccuini del Salvagente - dove per una simile truffa qualche dirigente sarebbe già finito in carcere”. E poi c’è qualcuno che ancora crede che le sanzioni dell’Antitrust e dell’AGCOM siano effettivamente dissuasive?!

Ulteriori informazioni: Tre (brutte) storie al telefono fisso - Il Salvagente.it

Fonte: Anti-Phishing Italia - www.anti-phishing.it