giovedì 4 marzo 2010

Truffa ai danni di un'anziana, a scoprirla è stata la figlia

SOLDI. Avevano convinto la donna a consegnare seimila euro in cambio di una somma più alta
Quattro uomini sono riusciti a fuggire, ma sono stati poi arrestati perchè la giovane aveva annotato il numero di targa dell'auto



E la figlia sventò la truffa ai danni della madre. Quattro messinesi l'avevano appena ingannata e l'anziana stava recuperando sei mila euro in contanti in cambio, le era stata promesso dai truffatori, di una somma più consistente. Una volta varcata la soglia della sua abitazione, ha riferito tutto alla figlia presente in quel momento in casa. La giovane, capita l'antifona, è scesa in strada per chiedere spiegazioni agli sconosciuti. Che, una volta vista la figlia, hanno ingranato la prima e sono fuggiti a bordo della loro auto mentre la giovane si segnava il numero di targa dell'auto.
È passata anche da Parona la «Banda del lascito» così come è stata definita dagli agenti della Squadra mobile di Rovigo, coordinati dal dirigente Leo Sciamanna. La truffa ad una decina d'anziani ruotava sempre attorno ad una storia fasulla di un'eredità da incassare subito per la quale, però, occorreva pagare la parcella dal notaio di 5, 6mila euro.
E con questo trucchetto, la gang aveva incassato 80mila euro in una quarantina di giorni, truffando una decina di anziani tra Verona, Rovigo, Dolo (Venezia), Bassano del Grappa, Bergamo, Varese e Como. Sono stati arrestati dalla squadra mobile di Rovigo, Antonino Licciardello, 59 anni, Mariano Pinzotto (69), Carmelo Squillaci (50) e Nicola Mondello (41) con l'accusa di truffa aggravata. I colpi sarebbero stati messi a segno tra settembre e il 13 ottobre scorso. Proprio quel giorno a Parona, un'anziana è stata avvicinata da un appartenente della gang che le ha chiesto indicazioni su un medico. «Sa», le ha detto il messinese, «devo consegnargli duecentomila euro che mio padre gli ha lasciato in eredità perchè l'ha salvato durante la guerra». Durante questo dialogo, interveniva sempre un complice che assicurava di sapere che quel medico era morto. A questo punto, scattava la trappola: «Signora, questi soldi li devo dare a qualcuno. Se trova seimila euro in contanti in poco tempo, andiamo da un notaio, paghiamo la parcella e le consegno i soldi». L'anziana, tra stupore e confusione, si è fatta convincere ed è stata così accompagnata a casa a Parona in auto dai malviventi. Nella sua abitazione ha trovato la figlia che, mangiata la foglia, ha evitato che la madre si privasse dei suoi risparmi.
Alla veronese, è andata bene. Ad un'altra decina di anziani, sparsi in tutto il nord Italia, decisamente meno. Una volta consegnati i soldi, la "banda del lascito" faceva scendere la vittima per acquistare dal tabaccaio le marche per l'atto dal notaio e si dileguavano.
L'inchiesta degli agenti della Mobile di Rovigo è durata 5 mesi e a dare un contributo fondamentale è stata anche la figlia della vittima veronese che si è segnata il numero di targa dei malviventi.
Gli inquirenti sono così risaliti prima all'autonoleggio di Messina dove la gang aveva preso in consegna l'auto e poi a chi aveva firmato il contratto di "affitto" dell'auto. Altri elementi sono stati i tabulati telefonici dai quali è emerso che i quattro si trovavano nelle città nei giorni durante i quali venivano denunciate le truffe. A chiudere il cerchio sui 4 messinesi anche il riconoscimento fotografico di alcune delle vittime. Ora la parola passa al tribunale che dovrà valutare la consistenza degli elementi raccolti dagli agenti. 
fonte:http://www.larena.it/stories/Cronaca/131629__truffa_ai_danni_di_unanziana_a_scoprirla__stata_la_figlia/