mercoledì 12 maggio 2010

FINALMENTE UNA BUONA NOTIZIA E NON UNA TRUFFA

Stop alle cartelle pazze: ora basterà l'autodichiarazione per fermarle

ROMA (6 maggio) - Stop alle cartelle pazze. Da oggi in poi il contribuente che riceverà dal fisco una richiesta per un pagamento già effettuato ha una nuova arma per fermare le procedure dell'erario. Basterà inviare una autodichiarazione per sospendere la procedura di riscossione. Il contribuente così non dovrà più fare la spola tra la società di riscossione e l'ente creditore per avere spiegazioni.


Ad annunciare la novità è Equitalia, la concessionaria della riscossione pubblica che cura per il Fisco il recupero delle tasse non versate e che oggi ha emanato una direttiva a tutte le proprie società controllate con l'obiettivo espresso di «migliorare sensibilmente la relazione con i debitori iscritti a ruolo».

Nella direttiva, che porta la data di oggi, la società spiega «il perdurare di alcune disfunzione del sistema» impongono «una profonda riflessione per modificare i nostri standard di operativita». Fino a ieri - spiega la società di riscossione - il contribuente che si presentava allo sportello di Equitalia sostenendo di aver pagato le somme riportate nella cartella di pagamento (siano esse relative a multe stradali, mancati versamenti dell'Irpef o dei contributi Inps ecc.) chiedeva all'agente della riscossione spiegazioni. Quest'ultimo, non possedendo informazioni a riguardo, invitava il cittadino a rivolgersi direttamente all'ente creditore.

Ora invece, in base alla direttiva emanata oggi, «qualora il contribuente sia in grado di produrre un provvedimento di sgravio o di sospensione emesso dall'ente creditore in conseguenza della presentazione di un'istanza di autotutela, una sospensione giudiziale oppure una sentenza della magistratura, o anche un pagamento effettuato in data antecedente alla formazione del ruolo in favore dell'ente creditore, la riscossione sarà immediatamente sospesa».

La procedura prevede comunque che «entro i successivi dieci giorni, l'agente della riscossione porterà all'attenzione dell'ente creditore la documentazione consegnata dal debitore, al fine di ottenere conferma o meno dell'esistenza delle ragioni di quest'ultimo». Sarà in pratica una controprova che, però, non sarà scaricata sulle spalle dei contribuenti. Inoltre - è scritto nella direttiva - «in caso di silenzio degli enti, le azioni volte al recupero del credito rimarranno comunque sospese». Il cerchio, in pratica, sarà così chiuso. E, se la procedura si rivelerà efficace, si potrà accendere semaforo rosso alle Cartelle Pazze.

fonte:http://www.equitaliaonline.it/equitalia/export/capogruppo/files/new_agenzia_6_maggio.pdf