lunedì 3 maggio 2010

L’AUTO IN PANNE

Mentre percorrete un tratto di strada, trovate un poveraccio con l’auto in panne e il cofano aperto che sbraccia per attirare la vostra attenzione. Appena vi fermate, il signore vi rappresenta che è rimasto a secco e non ha soldi per fare rifornimento, e vi chiede una somma di denaro – generalmente modesta, 5 o 10 euro – per
 consentirgli di riempire un piccolo contenitore (che quasi sempre è esibito) da un distributore di benzina automatico che si trova giusto a qualche centinaio di metri di distanza. L’uomo vi promette di restituirvi i soldi con una ricarica telefonica o postepay, che provvederà a eseguire non appena rientrato alla propria abitazione. Ovviamente è tutta una farsa, ma risulta generalmente molto convincente. L’importo richiesto è modesto e i più sganciano la banconota per solidarietà e respingono l’offerta di restituzione allontanandosi nella convinzione di aver fatto la buona azione quotidiana. Nel giro di un paio d’ore di “sosta” il truffatore può agevolmente incassare anche più di duecento o trecento euro. Di solito (ma non sempre) il trucco è riconoscibile immediatamente per il fatto che l’auto a secco ha il cofano aperto: chi esaurisce il carburante non ha alcuna necessità di aprire il cofano motore, visto che non si tratta di un guasto meccanico. Anche se il truffato generalmente perde una cifra modesta, le cose possono prendere una piega diversa: una volta fermi e con il portafogli in mano, potrebbe succedere di essere derubati o rapinati di tutto il denaro e perfino dell’autovettura.
fonte:http://www.giornalettismo.com/archives/60801/occhio-alle-truffe/