Professionisti Per l'accusa si facevano pagare da malati gravi protesi e sacche che dovevano essere gratuite
Farmacisti termolesi nei guai dopo la «visita» dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione di Campobasso ad agosto dello scorso anno. Alcuni professionisti della città dovranno presentarsi oggi all'udienza davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Larino, all'indomani delle denunce piombate sul loro capo dietro le accuse di concussione ai danni di privati e di truffa alla Regione Molise. Una sorta di «terremoto» tra i camici bianchi, quello scatenato dai Carabinieri del Nas che hanno rilevato «stranezze» nella cessione di alcuni prodotti gratuiti per i malati gravi. A suscitare le decisioni dei Nas, il prezzo di vendita di protesi ed alcuni farmaci gratuiti rimborsati dall'Asrem agli stessi farmacisti che, però, chiedevano ai clienti di farsi aggiornare il costo di vendita all'Asrem prima della loro consegna. Da qui i provvedimenti del Nucleo Antisofisticazione. Oggi il gup del Tribunale di Larino è chiamato a decidere se rinviare al processo o meno i farmacisti. Il penalista Antonio De Michele, che assiste alcuni dei professionisti, sul caso ha preferito non fare alcun commento ed attendere la decisione del giudice a fine udienza preliminare. In ogni caso la categoria ha spiegato le sue ragioni. Da anni si lamenta infatti il mancato aggiornamento dei listini prezzi dei prodotti convenzionati da parte della Regione. Prezziario rimasto fermo al 1989 su tutti quei prodotti assicurati gratuitamente ai malati gravi, tra cui sacche e protesi. «La verità è che noi offriamo un servizio gratuito ai pazienti assicurando questo tipo di prodotti che però vengono rimborsati dal servizio sanitario nazionale alle farmacie dopo anni e anni, dietro minacce di azioni legali, a prezzi assolutamente più bassi di quello di acquisto da parte nostra degli stessi prodotti a fronte di fatture sulle quali anticipiamo l'iva _ hanno dichiarato alcuni farmacisti di Termoli _ In realtà questo servizio è gratuito per i malati gravi, ma noi dobbiamo consegnare protesi acquistate a prezzi più alti rispetto a quelli rimborsati dall'Asrem, per cui la perdita è pesante se si considera che ogni giorno cediamo questi prodotti che acquistiamo a costi elevati. Questa situazione non può più andare avanti».
Antonella Salvatore
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