Bologna - Il cucciolo-truffa su Internet, diffidate di tali proposte. Sempre più spesso vi può capitare di trovare in appositi Siti dedicati agli animali domestici, annunci di vendita on-line di animali domestici ( cuccioli di gatto e cani di razza ) che, ricevuta in anticipo una somma di denaro dai 300 ai 600 euro dalle vittime che abboccano alla finta vendita, fanno poi perdere le loro tracce. Per ricevere gli illeciti introiti, si servono di postepay e vaglia postale, ma presto si scopre che il tenero cucciolo non arriverà mai a destinazione.
“E’ un fenomeno devastante - commenta Virgilio Camillini Presidente nazionale AISAD Confesercenti - che sta incrementando in maniera esponenziale. Un problema, perché la vendita on-line nasconde più di un’insidia, tanto che come vendite illegali è al vertice della classifica mondiale dopo armi e droga. Vendite illegali che vuol dire in primo luogo mancanza di controlli sanitari, di controllo sulle specie commercializzabili e mancanza di individuazione dei soggetti responsabili.”
“Poi - continua il Presidente AISAD - “c’è l’aspetto del danno economico: secondo un’ indagine del 2007 di come entrano gli animali da compagnia nelle famiglie italiane, solo il 30% proviene da un acquisto, e di questo 30 % solo il 30 % da un negozio, segnando cosi il triste primato che i pets non detengono neanche il 10 % del mercato, ciò significa che il commercio tradizionale abilitato-autorizzato che si adopera per la tracciabilità e che assicura quel sistema obbligatorio virtuoso incrociato segnalandone per legge l’acquirente all‘ufficio anagrafe canina del comune e all’ASL, contribuendo capillarmente a censire tutti gli animali, è gravemente danneggiato”.
Sarebbe auspicabile, secondo AISAD, che nel settore commerciale vi fosse una situazione di legalità e concorrenza leale. Invece oggi il mercato è dominato dal commercio illegale di animali da compagnia, attraverso Internet e iniziative al di fuori di ogni controllo, sia sanitario che fiscale. Circa il 90 % del commercio in Italia transita al di fuori dei canali autorizzati. Una stima prudente induce AISAD a sostenere che quel sommerso e mancato introito del 90 % valga qualcosa come un miliardo di Euro.
Oggi in Italia vi sono oltre 4300 aziende del settore, in moltissimi casi a conduzione famigliare, per un totale di circa 10000 addetti.
L’APPELLO di AISAD Confesercenti è quello di diffidare assolutamente di acquisti di animali sul sito web e fare in modo di avere un rapporto diretto con chi effettua la vendita, in modo che sia sempre rintracciabile: solo così ci si può salvaguardare da truffe, da acquisti illegali e da rischi di malattie.
fonte:.bologna2000.com