mercoledì 12 novembre 2008

Allarme truffe in città, anziani nel mirino


Gli uomini della questura cercano due uomini, un finto addetto del gas e un falso poliziotto

E' un vero e proprio allarme truffe quello lanciato i n questi giorni dal le for z e dell'ordine di Cremona, che raccomandano di porre la massima attenzione agli sconosciuti che chiedono per qualsiasi motivo di entrare nelle case. In azione, da qualche tempo a questa parte, sono in azione sempre due persone: il primo è un italiano sulla cinquantina, alto circa un metro e settanta, robusto, dall'accento del nord. Si finge addetto dell'azienda del gas. Con gentilezza e modi distinti riesce a farsi aprire la porta dalla vittima di turno, e poi controlla l'impianto del gas in attesa che suoni al campanello il complice, un uomo più giovane, sui trent'anni, più alto e più magro, con indosso una falsa divisa di vigile o poliziotto. Quest'ultimo dice di dover verificare gli averi del padrone di casa per scongiurare il possibile arrivo dei ladri. «In zona si sono verificati numerosi furti» dichiara, «e sono qui per controllare se sia tutto a posto. Mi faccia vedere dove tiene i contanti e i gioielli, così vediamo se non manca niente».

E la truffa, accompagnata dal relativo furto, è pronta per essere messa a segno. Giovedì mattina i due malviventi hanno racimolato un bottino piuttosto ingente. Si sono presentati in due appartamenti di uno stesso palazzo di via Milano. Dal primo, abitato da una coppia di ottantenni, sono spariti mille euro, dal secondo, invece, 7.000 euro, tra gioielli e denaro, sempre ai danni di due anziani. «Fate attenzione a chi fate entrare in casa vostra», è il monito che arriva dalla Questura nella persona del commissario capo Angelo Lonardo.

«E' impensabile che un rappresentante delle forze dell'ordine chieda di controllare gli averi di un cittadino in casa sua, non è mai successo. E se qualcuno si spaccia per operatore di polizia o per carabiniere, bisogna chiedere sempre di farsi mostrare un tesserino di riconoscimento prima di aprire. Per qualsiasi dubbio, in ogni caso, è bene telefonare in Questura. Facendo un po' più di attenzione, certi episodi spiacevoli verrebbero evitati».

Sara Pizzorni

fonte:www.cremonaweb.it/