Il "parcelling", ultima frontiera dei raggiri su Internet. I benefattori diventano complici dei pirati
ROMASi chiama "parcelling", ed è la nuova frontiera delle truffe su Internet. Utilizza benefattori e volontari, totalmente ignari, per smistare in tutta Italia materiale acquistato con carte di credito clonate. Il parcelling, oltre al danno economico, nasconde anche una beffa: chi ne resta invischiato rischia fino a otto anni di carcere. La Guardia di Finanza, infatti, ha smascherato un’organizzazione che utilizzava il web come terreno di caccia. Alla base del meccanismo, spiegano le Fiamme gialle, c’è un meccanismo che attraverso siti, banner pubblicitari e catene di email, recluta un certo numero di persone disposte a collaborare in attività di volontariato a favore di popolazioni bisognose.
Nel tam tam online, infatti, per adescare i truffati, si faceva riferimento a fantomatici orfanotrofi africani. Reclutati i collaboratori, i pirati- con la scusa della mancata disponibilità di uffici e magazzini adeguati- chiedevano di ricevere a casa propria la merce ricavata, spiegavano, dai contributi dei benefattori. In realtà, i pacchi che gli ignari volontari si vedevano recapitare a casa, contenevano video di ultima generazione, schermi al plasma, telefoni cellulari e computer portatili acquistati con carte clonate o manomesse. Insomma, rubati.
Rispettando le istruzioni, i volontari, appena ricevuto il materiale, dovevano avvisare l’organizzazione, che inviava un furgone per ritirare il pacco. In questo modo, spiega la Guardia di finanza, il destinatario convinto di aver cooperato ad una "missione umanitaria", si ritrovava complice dei truffatori. Il rischio? La galera. Il reato: la ricettazione. E la sensazione di un raggiro che, appoggiandosi alla Rete e al volontariato, diventava ancora più doloroso.
fonte:www.lastampa.it