Lazio/ Roma, Gdf scopre serie di truffe immobiliari: 3 arresti
Milano, 4 mar. (Apcom) -
Stavano per incassare un mutuo ipotecario di due milioni di euro per un immobile di cui non erano proprietari per poi dileguarsi con il bottino. Un 61enne, originario della provincia di Foggia ma residente a Roma, pluripregiudicato e latitante è stato arrestato dalla Guardia di finanza capitolina per truffa. Altri due complici sono finiti in manette, un 63enne di Celano (Aq) e un uomo di 46 anni di Napoli.
I tre costituivano, da tempo, un'associazione che falsificava documenti di identità e atti testimonianti la proprietà di immobili, per frodare le banche. Nel corso delle indagini sono state sottoposte a sequestro numerose carte di identità e tessere sanitarie, nonché false delibere di società grazie alle quali i tre facevano risultare di essere amministratori delle imprese proprietarie dei fabbricati.
Le indagini hanno portato le Fiamme Gialle a bloccare l'emissione di un mutuo ipotecario del valore di due milioni di euro, ottenuto utilizzando come garanzia un immobile del centro di Roma, del valore di oltre 15 milioni, composto da 17 appartamenti. In realtà, l'immobile apparteneva ad altri soggetti del tutto ignari dell'operazione che si stava compiendo.
La truffa era stata architettata nei minimi particolari: i soggetti, poi arrestati, avevano fatto credere di essere amministratori della società proprietaria del palazzo esibendo delibere false, debitamente iscritte alla Camera di Commercio, attraverso le quali avevano addirittura modificato lo statuto dell'impresa per attribuirsi i più ampi poteri. Durante le indagini successive, sono stati individuati numerosi documenti relativi ad altri immobili, tra cui un hotel e 4 esercizi commerciali, nel Lazio e in Abruzzo, attraverso i quali la banda stava progettando il medesimo sistema fraudolento.
Nel corso delle indagini, durate 8 mesi, è stato riscontrato l'utilizzo di 16 identità false e di 17 rapporti bancari, intestati a persone inesistenti, intrattenuti con 10 diversi istituti di credito.I conti correnti sono stati sequestrati.
I tre costituivano, da tempo, un'associazione che falsificava documenti di identità e atti testimonianti la proprietà di immobili, per frodare le banche. Nel corso delle indagini sono state sottoposte a sequestro numerose carte di identità e tessere sanitarie, nonché false delibere di società grazie alle quali i tre facevano risultare di essere amministratori delle imprese proprietarie dei fabbricati.
Le indagini hanno portato le Fiamme Gialle a bloccare l'emissione di un mutuo ipotecario del valore di due milioni di euro, ottenuto utilizzando come garanzia un immobile del centro di Roma, del valore di oltre 15 milioni, composto da 17 appartamenti. In realtà, l'immobile apparteneva ad altri soggetti del tutto ignari dell'operazione che si stava compiendo.
La truffa era stata architettata nei minimi particolari: i soggetti, poi arrestati, avevano fatto credere di essere amministratori della società proprietaria del palazzo esibendo delibere false, debitamente iscritte alla Camera di Commercio, attraverso le quali avevano addirittura modificato lo statuto dell'impresa per attribuirsi i più ampi poteri. Durante le indagini successive, sono stati individuati numerosi documenti relativi ad altri immobili, tra cui un hotel e 4 esercizi commerciali, nel Lazio e in Abruzzo, attraverso i quali la banda stava progettando il medesimo sistema fraudolento.
Nel corso delle indagini, durate 8 mesi, è stato riscontrato l'utilizzo di 16 identità false e di 17 rapporti bancari, intestati a persone inesistenti, intrattenuti con 10 diversi istituti di credito.I conti correnti sono stati sequestrati.
fonte:notizie.virgilio.it