sabato 14 marzo 2009
FINTO PRETE RACCOGLIEVA ELEMOSINE PER BIMBI POVERI
La polizia: attenti alle truffe di Quaresima
Altolà Appello agli anziani: «Non aprite agli sconosciuti che chiedono di benedire le case»
«Attenti alle truffe di Quaresima». L'appello rivolto soprattutto agli anziani - le persone che si fidano di più - arriva dal commissariato Prenestino, diretto da Antonio Franco, che l'altro ieri ha denunciato un finto prete, che chiedeva soldi per i bambini poveri di Medjugorje e che, per rendersi più credibile, aveva tirato in ballo persino il nome del parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e San Vincenzo de Paoli in via di Tor Sapienza. «Sono un suo collaboratore» (ma non era vero) continuava a dire l'omone dall'aria bonacciona, che indossava la tonaca mentre faceva la questua nei negozi, rivolgendosi a commercianti e residenti. Ma la polizia l'ha identificato: è un cittadino di origine jugoslava di 65 anni, accusato di sostituzione di persona, mendicità e falsità materiale.
Non finisce qui. Gli agenti del commissariato Prenestino stanno lavorando per verificare che non vi sia una vera e propria organizzazione di truffatori, che cerchino di entrare nelle case «con la scusa delle benedizioni di Pasqua» conferma il primo dirigente Antonio Franco, che lancia un appello agli anziani «a non aprire la porta agli sconosciuti». Il finto prete denunciato aveva scelto la zona periferica di Tor Sapienza per mettere in scena la sua truffa. L'uomo si era presentato come sacerdote collaboratore del parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e San Vincenzo de Paoli in via di Tor Sapienza, ignaro mandante del falso prete, in alcuni negozi del quartiere per ritirare offerte in danaro a favore dei bambini poveri della diocesi di Medjugorje e per le esigenze della parrocchia.
E per rinforzare la messinscena, aveva offerto santini con le preghiere della Madonna dell'omonimo santuario. Ma alcuni fedeli, insospettitisi, si sono rivolti al parroco della chiesa di Santa Maria Immacolata e San Vincenzo de Paoli. Ed è stato proprio il sacerdote vero ad avvicinare il sedicente collaboratore chiedendogli di esibire il Celebret, il documento di identificazione rilasciato ai preti dal vescovo con l'indicazione della diocesi di appartenenza. Il parroco ha chiesto l'intervento degli agenti del commissariato Prenestino che hanno denunciato il falso prete.
Grazia Maria Coletti
fonte:iltempo.ilsole24ore.com