lunedì 30 agosto 2010

Sconti su luce e gas? No, sono solo... truffatori

Lo sconto sulla bolletta del gas e della corrente elettrica? Una bufala. In poco più di un mese, solo a Matera, decine e decine di malcapitati ci sono cascati ed hanno messo una firma su contratti volutamente ambigui e costruiti per raggirare i cittadini.

«Attenti, c’è gente che va in giro, a nome di una non ben definita società, facendo offerte per la fornitura di luce e metano con lo sconto del 40 per cento», fa presente Angelo Festa, responsabile regionale di Adiconsum. Il presunto sconto, chiarisce Festa, «non esiste, è una truffa per acquisire nuovi clienti e niente di più. Nel settore dell’energia elettrica e del gas eventuali risparmi, tra un gestore e l’altro, sono realmente minimi e non vale la pena cambiare. Nel caso in cui qualcuno abbia sottoscritto un contratto avendo come referente persone che si sono presentate in casa, può disdirlo entro 10 giorni dalla firma inviando una lettera con raccomandata a.r.».

E di casi ce ne sono stati parecchi, tanto che allo sportello Adiconsum di via Don Minzoni hanno gestito diverse situazioni di cittadini che, ravvedutisi, hanno cercato di rimediare rivolgendosi all’associazione dei consumatori. Le «squadre» che propongono i contratti sono formate, in genere, da due persone, spesso giovanissime. Bussano alla porta e si fanno avanti garantendo sconti addirittura sino al 40 per cento per la fornitura di gas e corrente elettrica.

L’Adiconsum segnala anche un altro problema: la scarsa trasparenza delle bollette. «Restano poco chiare - dice Festa - eppure dovrebbero essere il primo canale di comunicazione tra clienti e aziende fornitrici, il principale strumento a disposizione del consumatore per verificare la corretta applicazione delle condizioni contrattuali ed economiche sottoscritte».

Matera sembra una «piazza» favorevole per gli imbroglioni. Di recente, abbiamo segnalato truffe via cavo. Protagonista dell’inganno un falso carabiniere che tentava di raggirare responsabili di associazioni, comitati ed enti locali, aziende, oltre a comuni cittadini. «Pronto? Sono il dottor Latorre, dei carabinieri. Chiamo per invitarla ad inseririsi, a pagamento, nell’annuario dell’Arma, composto da circa 600 pagine. Basta un versamento su questo conto... ». Il tenore delle telefonate del “dottor Latorre” era più o meno simile, tentando di inserire, dietro compenso, il nominativo dell’associazione in un fantasioso annuario o anche cercando di vendere un abbonamento alla rivista “Il Carabiniere”.

E che dire di quell’azienda che, ogni tanto, cambiando nome, fissa appuntamenti (con una lettera a casa) e l’incontro in un albergo cittadino. La ditta assicura alle famiglie che partecipano all’«evento» un telefonino, specificando che l’omaggio non è legato ad alcun acquisto. Il resto si consuma in albergo, a discapito di chi ha accetta l’invito. I poveretti, subendo un’opera di persuasione massiccia e asfissiante, firmano contratti che tutto sono tranne che un affare per l’acquisto di pentole, materassi, elettrodomestici ed altro.
fonte:http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallapuglia_NOTIZIA_01.php?IDNotizia=362161&IDCategoria=1