venerdì 28 gennaio 2011

Multa per chi visita Wikileaks

Foto via Fotolia
Una voce al telefono impone di pagare una multa salata per aver visitato il sito di Assange. Ma si tratta di una truffa.

C'è un nuovo tipo di truffa che sfrutta la popolarità del caso Wikileaks per ottenere denaro dalle vittime.

La particolarità sta nel fatto che la trappola non viene tesa come al solito via email ma tramite una normale telefonata.

Chi risponde sente dall'altra parte del filo una voce che segnala come l'indirizzo IP della persona contattata sia


stato "registrato per aver visitato il sito Wikileaks; per questo ci sono conseguenze gravi, compresa una multa da 25.000 a 250.000 dollari e perfino la prigione".

Alle vittime viene poi fornito un numero di telefono da comporre per ricevere istruzioni su come effettuare il pagamento.

La truffa, che per ora è diffusa soltanto negli Stati Uniti, è venuta alla luce grazie alla denuncia di una vittima.

Le indagini hanno permesso di appurare che le telefonate, automatizzate, vengono effettuate sfruttando la tecnologia VoIP e centralini aziendali compromessi.

Pare che lo scam telefonico abbia particolare successo quando le vittime sono militari, dal momento che il Pentagono ha esplicitamente vietato ai membri delle forze armate di visitare Wikileaks per ragioni di sicurezza.

fonte:[ZEUS News - www.zeusnews.com - 20-01-2011]

Wikileaks
Dettagli

La rete è libera e non segue le regole finora conosciute dell’informazione. Wikileaks ne è la dimostrazione più evidente e dirompente.

Centinaia di migliaia di documenti segreti hanno messo in imbarazzo i governi di tutto il mondo, a partire dagli Usa, coinvolgendo anche l’amministrazione di Obama. Un vero e proprio fenomeno mondiale, che vede milioni di utenti connettersi al portale creato dall’enigmatico Julian Assange e consultare una mole poderosa di materiale finora sconosciuto o solo immaginato.

Una rivoluzione dell’informazione ai tempi del web 2.0, una finestra finalmente spalancata sugli orrori delle guerre, sui soprusi dei governi e delle multinazionali, sulla corruzione e sul reale funzionamento delle diplomazie. Nulla sarà più come prima dopo Wikileaks