domenica 27 novembre 2011

Recente invenzione italiana, Un’auto di piccola cilindrata con percorrenza media consuma 1.500 litri di carburante all’anno…. basterebbero 100g! Verità o Truffa ?!?!?




Sta emergendo lentamente, molto lentamente, una notizia che potrebbe cambiare in modo fondamentale il destino dell’essere umano su questo pianeta. A Bologna l’ing. Andrea Rossi e il prof. Sergio Focardi avrebbero messo a punto un sistema per produrre energia termica sfruttando quelle che loro chiamano “reazioni nucleari deboli”. Già nel 1989, anno di grandi cambiamenti non solo per la caduta del muro di Berlino, l’inglese Martin Fleischmann e l’americano Stanley Pons avevano dichiarato di aver osservato produzione di energia “non chimica” facendo interagire Deuterio e Palladio. La notizia
della “Fusione Fredda” aveva fatto il giro del mondo in poche ore, ma nei mesi successivi la verifica sperimentale effettuata da molti laboratori in giro per il mondo aveva dato esiti contraddittori e comunque le condizioni sperimentali non avevano permesso di riprodurre i risultati dei due chimici americani. Conclusione: la scienza ufficiale dichiarò questi fenomeni causati da errori di misurazione quindi non esistenti, e non spiegabili attraverso la teoria accreditata. In questi ultimi 25 anni tuttavia molte sono state le ricerche in questo campo, specialmente in Italia, normalmente con piccoli finanziamenti privati in quanto i grandi finanziatori sia pubblici che privati non volevano rischiare di investire su un processo non riconosciuto dalla scienza ufficiale. Focardi è stato tra questi ricercatori uno dei più attivi. Rossi e Focardi ci sono davvero riusciti? In questo momento una conferma sperimentale eseguita con tutti i crismi della scienza non è ancora disponibile e non lo sarà per un po’ in quanto Rossi, proprietario dell’impresa e titolare dei brevetti, intende accelerare sullo sfruttamento commerciale della scoperta anche a scapito della comprensione scientifica dei fenomeni.
Una discussione sulla posizione di Rossi è chiaramente possibile, come anche una valutazione sull’ipotesi di una gigantesca truffa, ma in questo momento, supponendo che non sia una “bufala” come alcuni prospettano, vorremmo soffermarci sulle implicazioni pratiche della scoperta.
Secondo i dati rilasciati dallo stesso Rossi con 10 kg di nichel e 18 di idrogeno si fa funzionare un reattore da 1 MW per 6 mesi. Questo significa che l’energia prodotta per chilo di “combustibile” è circa 10.000 volte maggiore di quella che si ottiene dal petrolio e soprattutto non si produce anidride carbonica, il principale responsabile dell’effetto serra e quindi del riscaldamento globale del pianeta, né altri prodotti di combustione nocivi.
Facciamo due conti. Un 747 al decollo si porta dietro 220 tonnellate di kerosene… basterebbero 22kg! Cioè il peso di una valigia!
Un’auto di piccola cilindrata con percorrenza media consuma 1.500 litri di carburante all’anno…. basterebbero 100g!
Un appartamento di 100 mq si potrebbe scaldare per un anno con 120 g di combustibile.
L’elevata densità energetica del dispositivo e del combustibile permette inoltre di superare alcune barriere tecnologiche, infatti una gran parte dell’energia consumata serve solo a trasportare sé stessa.
· La dispersione dell’elettricità sulle reti elettriche principali va dal 6% al10% dell’energia totale immessa.
· La logistica del petrolio: estrazione, trasporto, raffinazione, distribuzione consuma una percentuale importante del greggio estratto dai pozzi.
· Gli aerei, come da esempio precedente, e le astronavi trasportano soprattutto combustibile.
Ci sono quindi due strade: avvicinare la produzione di energia al consumo ed eliminare quasi totalmente i consumi di trasporto di energia.
Chiaramente tutte le prospettive di questa tecnologia sono ancora da esplorare. Rossi e Focardi sono per ora in grado di produrre energia a bassa temperatura, e la prima applicazione che stanno cercando di mettere sul mercato è proprio quella degli impianti di riscaldamento, ma la valorizzazione dell’energia termica ad energia elettrica è tecnologia nota.

Ci sono evidentemente enormi implicazioni di tipo politico, economico e sociale che preferisco non affrontare in questo momento, ma che sono disponibile a commentare con i lettori.


Carlo Cavallero


fonte:http://www.pagina.to.it/index.php?lng=1&method=section&action=zoom&id=10190