giovedì 7 agosto 2008

DECINE DI TRUFFE AL BANCOMAT: E ORA INDAGA LA PROCURA


Un fenomeno di truffe in netta crescita che viaggia sul web e sul quale anche la Procura di Lecce ha acceso un faro. Un numero consistente di denunce, più di 50, per la maggiore, nei mesi di maggio, giugno e luglio, è confluito negli uffici della polizia postale di Lecce per segnalare presunte truffe subite da ignari clienti, bluffati con carte di credito e postamat clonati con sapiente maestria.

La nuova frontiera delle truffe telematiche avrebbe anche raggiunto il Salento, con epicentro l’ufficio postale di Nardò e diramazioni nel capoluogo e nei paesi del circondario. Una statistica sulle segnalazioni è ancora in itinere, ma raggiungerebbe cifre impressionanti. Il sistema adottato con ogni probabilità da un’organizzazione specializzata in truffe on-line è piuttosto rodato: quando l’ignaro cliente si reca in banca o presso gli uffici postali e digita il codice per prelevare liquidità presso uno sportello bancomat, la carta viene trattenuta o viene segnalato un errore.

Sul bancomat viene installata una piccola tastiera che raccoglie il codice della carta e lo trasmette sul computer dell’abile truffatore che nel frattempo ha preparato il scheda taroccata, rimanendo nei paraggi. In altri casi l’apparecchio installato sulla tastiera trasmette tramite la rete wireless direttamente sul computer che recupera i dati, trasferendoli sulla carta fasulla.

I prelievi di denaro abbastanza consistenti con il codice taroccato si prolungano per almeno due giorni, con grosse perdite per i clienti. Basti pensare che presso gli sportelli postamat si possono ritirare cifre fino a 600 euro. Solo dopo 48 ore, gli abili truffatori si disfano della carta. Sulla recrudescenza di un fenomeno rimato finora sottotraccia nel Salento e con numeri sotto il livello di emergenza, lavorano gli uomini della sezione antifrode della polizia postale che si avvalgono di particolari software per monitorare il fenomeno su scala nazionale e risalire così al cosiddetto “punto di composizione”. Molto spesso infatti anche se la carta viene trafugata nel Salento, il prelievo dei soldi può avvenire in qualsiasi altro luogo d’Italia. In Procura si indaga parallelamente al lavoro degli agenti della polizia postale. E’ stato aperto un fascicolo contro ignoti. Il capo di imputazione contestao è di indebito utilizzo delle carte di credito, non contemplato dal codice penale ma inserito in una legge speciale, oltre ai reati di frode informatica e del furto di dati personali. Tra l’altro, proprio recentemente, il governo italiano ha firmato la Convenzione di Budapest, del 18 marzo 2008. Una carta che fa ordine sui crimine che viaggiano in rete.