martedì 2 dicembre 2008
Parcelling. Quando la truffa (online) è nel pacco.
Dal rapporto annuale dell'Istat del 2008 viene fuori che dal 2005 al 2006 le truffe e le frodi informatiche sono cresciute del ben 20,5%. I nomi sono spesso buffi (phishing, spoofing, clickjacking) ma gli effetti, al contrario, fanno passare decisamente la voglia di ridere. Ora il popolo della rete è minacciato da una nuova truffa online recentemente scoperta dalla Guardia di Finanza e che pare arrivare dritta dalla Gran Bretagna: il "parcelling".
Il nome in questo caso è più esplicativo: viene infatti da parcel, che tradotto vuol dire “pacco”. Ed ecco subito spiegato perché: alla base della colossale e pericolosissima truffa c'è un'organizzazione criminale che attraverso il web (siti, banner pubblicitari, e-mail, eccetera) recluta persone disposte a collaborare in attività di volontariato. A queste ultime viene chiesto, per mancanza di uffici preposti a tale scopo, di ricevere a casa la merce frutto di donazioni: e qui – attenzione - scatta la trappola.
I truffatori, utilizzando carte di credito clonate, comprano su internet oggetti di valore (televisori al plasma, telefoni cellulari, computer portatili) e forniscono, come coordinate dell'acquirente, il nome e l'indirizzo del povero e ignaro volontario appena arruolato, al quale viene dunque consegnata la merce. Questi ovviamente si preoccupa di informare subito l'organizzazione “umanitaria” di aver ricevuto la merce a casa, perciò il pacco viene ritirato da un furgone. A questo punto, sottolinea la Guardia di Finanza mettendo in allerta i cittadini, il destinatario della merce, convinto di aver fatto del bene, si ritrova in realtà complice – in questo caso involontario - di un'organizzazione malavitosa, rischiando oltretutto fino a 8 anni di reclusione per il reato di ricettazione. La domanda nasce allora spontanea: c’è un modo per difendersi da questo come da altri pericolosi imbrogli? Innanzitutto a venirci in aiuto dovrebbe essere un po’ di buon senso e magari anche un pizzico di furbizia, come sottolineano le Fiamme Gialle: non cliccare e-mail ricevute da sconosciuti, non lasciare i propri dati senza avere la certezza di conoscere la serietà del richiedente, non abboccare in “offerte” o regali allettanti ma potenzialmente rischiosi sono le regole base. E ancora, installare sul proprio pc un buon antivirus e un firewall (ce ne sono anche di gratuiti) è sempre consigliabile. Infine, quando si decide di voler fare beneficenza, è bene sapere che presso le Regioni esistono i "Registri delle Organizzazioni di Volontariato" e che presso l’Agenzia delle Entrate potete trovare la cosiddetta "Anagrafe Unica Onlus".
Insomma, avete presente quel detto “buoni sì, ma mica scemi”? In certi casi, è bene tenerlo a mente.
di Luisa Scarlata
fonte:cultumedia.it