lunedì 26 gennaio 2009

Compra su internet, le «intercettano» i codici


UNA DONNA DI RO FERRARESE HA FATTO SCOPRIRE UNA BANDA DI TRUFFATORI INFORMATICI

Daniele Predieri

RO FERRARESE. Hanno seguito per un anno il filo che li ha condotti a scoprire una banda di truffatori informatici: i carabinieri di Ro Ferrarese hanno infatti denunciato alla procura di Ferrara e alla procura antimafia di Bologna 11 persone per associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica e allo sniffing (intercettazione) di codici di carte di credito.
Un anno fa fu proprio una donna di Ro Ferrarese a denunciare il «furto» di soldi sulla sua carta di credito, usata in pochissimi giorni per pagamenti di oltre 10mila euro, ovviamente a sua insaputa. I carabinieri di Ro Ferrarese - come del resto già operato in altre indagini - si sono specializzati come ispettori informatici e hanno seguito il classico «filo di Arianna» che li ha portati ad Asti: qui da un computer di un call-center gestito da un’italiana è stato scoperto che partivano le operazioni di sniffing, ad opera di un tecnico della Liberia, sposato con la titolare dell’esercizio.
Lui, un esperto di informatico, sarebbe secondo le contestazioni, il capo del gruppo: e a sua volta «vendeva» tutte le informazioni intercettate con lo sniffing ad una donna nigeriana di Torino, anche lei titolare di un phone center. E proprio con gli identificativi dei computer di questo esercizio sono partiti i mandati di pagamento alle Poste Italiane di bollettini per diversi pagamenti (Enel, multe del comune di Torino, tributi varie) e bollettini F24 per le imposte ad enti pubblici: insomma, con i soldi della signora di Ro Ferrarese, si pagavano le bollette degli amici, per poi farsi dare una percentuale in cambio, spesso il 50%.
Il danno per la donna vittima di truffa ammonta a 10mila euro, ma è bene capire, per mettere in guardia gli utenti delle carte di credito, come si è consumata la frode informatica. La signora un anno fa aveva comprato oggetti da un sito internet di giardinaggio: oggetti che aveva pagato ma essendo terminati, le erano state restituite le somme dovute. Durante il passaggio telematico di restituzione, è scattato lo «sniffing», l’intercettazione dei dati dell’ignara signora di Ro Ferrarese.
La signora non si è accorta di tutto questo fino a che non è arrivato l’estratto conto di 10mila euro spese, di cui lei non sapeva assolutamente nulla.
Le indagini sono partite da Ro Ferrarese e poi arrivate a Torino ed Asti, dove le procure competenti hanno già aperto altri fascicoli per altre due truffe, andate a segno con computer che hanno lo stesso «indirizzo IP», ossia una targa di identificazione per potersi connettere in Internet.
Una di queste la citiamo per mettere in guardia gli eventuali utenti del servizio di biglietteria telematica delle Ferrovie dello Stato, con apparecchi self-service.
In questo caso ad essere intercettati sono i codici di prenotazione che TreniTalia invia a chi usa la biglietteria on line. Però lo sniffing si concretizzava solo per i casi che chiedevano di ritirare i biglietti alle macchine self-service, e stampare il biglietto cartaceo. Sempre solo quelli a lunga percorrenza, ritirandoli all’insaputa di chi aveva pagato. Poi chi stampava il biglietto lo rivendeva in stazione, a metà prezzo, a chi accettava questo servizio, truffaldino, di riduzione del ticket.
fonte:espresso.repubblica.it