L'avvocato era stato contattato attraverso un messaggio di posta elettronica da una sedicente società giapponese, impegnata nel recupero di alcuni crediti da quattro clienti statunitensi. Nell'email veniva offerta a Howell una percentuale sul denaro recuperato se avesse partecipato all'operazione come intermediario. Valutata l'offerta, molto vantaggiosa, l'avvocato aveva deciso di partecipare all'affare mettendo a disposizione le risorse dello studio legale con il quale era associato.
Dopo qualche giorno, la fasulla società giapponese comunica a Howell l'avvenuta emissione di un assegno da parte di uno dei suoi debitori da 367.000 dollari, intestato come da accordi allo studio legale dell'avvocato. Per precauzione, Howell chiede a Citibank di controllare la validità del cospicuo assegno ricevuto e la banca fornisce il proprio via libera. In attesa di incassare il denaro, come precedentemente accordato con la sedicente società giapponese, Howell trattiene una percentuale e fa inviare il restante denaro al suo cliente. Dopo qualche giorno, però, l'assegno ricevuto dal cliente statunitense si rivela essere fasullo e di colpo Howell si ritrova con un ammanco di 182.500 dollari.
Nel dicembre del 2008, l'avvocato ha infine deciso di intentare causa [pdf] contro Citibank per negligenza, poiché fornì informazioni fuorvianti ad Howell, dichiarando in un primo momento valido l'assegno da 367.000 dollari ricevuto da uno dei creditori della falsa società giapponese. La banca di New York respinge però qualsiasi tipo di accusa, dichiarandosi non direttamente responsabile per l'accaduto. Il processo dovrebbe iniziare nel mese di luglio presso una Corte distrettuale di Houston.
«A me era parso come un semplice cliente molto danaroso dal Giappone» ha dichiarato sconsolato l'avvocato riferendosi alla fantomatica società che l'ha truffato. Avendo agito in totale autonomia, Howell non ha coinvolto i partner dello studio legale e ha deciso di ripagare il debito contratto fino all'ultimo centesimo senza gravare sulle finanze del suo studio. Recuperare il denaro perso con la frode via email non sarà invece semplice. Gli autori di questo genere di truffe sono generalmente molto abili nel mischiare le carte, trasferendo il denaro ricevuto su più conti esteri e facendo perdere rapidamente le loro tracce.
fonte:business.webnews.it