lunedì 9 febbraio 2009

Vendite fasulle online: operazione della Guardia di finanza

Sito"www.italianaimportazione.net"Sottoposto a sequestro preventivo





Alle migliaia le vittime del raggiro la fantomatica azienda "Italianaimportazione" chiedeva di avere pazienza per i forti ritardi nella consegna della merce venduta loro con fortissimi sconti. Dietro l'apparenza di una intraprendente societa' commerciale si celava una gang di truffatori che nel periodo natalizio, ha fatto sognare telefonini, computer, palmari, televisori LCD e altri gadget elettronici a prezzi imbattibili. Tre persone denunciate, carte di credito bloccate, conti correnti sequestrati, una pioggia di querele da ogni angolo d'Italia, persino un forum virtuale sulle pagine di Facebook. La Guardia di Finanza ha scovato una combriccola che prometteva gioielli hi-tech a condizioni inferiori al loro costo. Su Internet la vetrina telematica del sito web messo sotto sequestro ha reindirizzato i visitatori verso la posta elettronica del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche. "Abbiamo predisposto un fac-simile di querela e lo abbiamo spedito via mail a tutti i soggetti che hanno segnalato la mancata consegna della merce che credevano di aver regolarmente acquistato" ha dichiarato il Generale Walter Cretella Lombardo, comandante delle Unita' Speciali. "La Guardia di Finanza, sfruttando al meglio le competenze tecnologiche del GAT e la sempre attenta e puntuale operativita' dei comandi territoriali, anche in questa occasione ha dimostrato la capacita' di intervenire efficacemente a contrasto anche delle piu' moderne fattispecie fraudolente". Gli inventori della redditizia truffa hanno cercato di accattivarsi la simpatia dei potenziali clienti promettendo di inviare all'AMREF ben 7 euro per ogni acquisto di importo superiore a 100 euro: non e' mancato chi - positivamente condizionato dall'opportunita' di contribuire ad una giusta causa - non ha esitato a fare spesa sul sito. La scelta dei truffatori di pubblicare in evidenza il logo dell'AMREF e' stata mirata a sfruttare l'immagine di serieta' di una Onlus notoriamente impegnata per i bambini in Africa che risulta assolutamente estranea alla vicenda.
fonte:www.aduc.it