martedì 3 marzo 2009

"Sparite migliaia di mail"


In rivolta gli utenti di Libero
Dalle caselle di posta del portale sarebbero stati cancellati tantissimi messaggi. L'azienda: un errore dei clientidi ALESSANDRO LONGOROMA - "Libero ha fatto sparire 6000 delle mie mail, dove avevo anche foto importanti. E con me si trovano nella stessa barca centinaia di altri utenti". Patrizia Bertoli, ricercatrice universitaria, denuncia a Repubblica un caso che coinvolge da qualche settimana le caselle di Libero, di Wind Infostrada, il principale fornitore di posta elettronica in Italia. Ha 11 milioni di caselle attive e adesso ha un forum, sul proprio sito, stipato di proteste degli utenti. "Sono sparite tutte le 2000 mail. Ci sono cose importanti, appuntamenti. Posso anche cambiare fornitore di posta elettronica, ma rivoglio le mie cose!", protesta per esempio un utente che si firma Moonlight Stefania.  Wind sta indagando sull'accaduto e spiega che probabilmente gli utenti hanno scaricato sul proprio pc la posta senza rendersene conto e per questo motivo trovano ora la casella svuotata, sul sito di Libero.  Una spiegazione che però non convince gli utenti: scrivono che sono sicuri di non aver scaricato la posta. Secondo Wind, potrebbe essere anche colpa di pirati e truffatori, che forse hanno rubato agli utenti i dati di accesso alla posta e trafugato le mail.  Comunque sia, la vicenda mette in luce un problema, finora sottovalutato: quanto è rischiosa l'abitudine, che sta prendendo piede, di affidare a caselle mail sul web migliaia di lettere, documenti, foto personali? Tempo fa gli utenti erano soliti scaricare subito sul computer le mail ricevute e lì le custodivano. Adesso invece tendono a lasciarle su Internet, visto che le caselle sono diventate molto capienti. La comodità è che così possono accedere alla propria posta da tanti computer diversi. 
E' di qualche giorno fa, del resto, un caso analogo: Gmail, la posta di Google con 130 milioni di mail attive, ha subito un black out di tre ore. Gli utenti di vari Paesi nel mondo, anche in Italia, non potevano accedere né alla posta, né alle proprie rubriche o a documenti personali, magari importanti per il lavoro. Google infatti offre anche un servizio per scrivere documenti via Internet. Il pasticcio ha paralizzato il lavoro di alcune aziende, che usano Gmail e i vari programmi correlati. La causa è stata un problema software sui computer di Google, che quindi ha scelto di rimborsare alcuni utenti. E' la prima volta che affronta un caso simile, che è suonato come un campanello di allarme per alcuni esperti e noti commentatori, sulle pagine del Wall Street Journal per esempio. Adesso si chiedono se non sia troppo avventato affidare cose così importanti a spazi virtuali accessibili via Internet. 

fonte:www.repubblica.it