lunedì 4 aprile 2011

Centri estetici: troppi abusivi, occhio alle truffe

In Italia circa la metà dei parrucchieri e degli estetisti è “irregolare”, poco qualificato, o non rispetta le norme d’igiene e sicurezza. Talvolta anche dietro ai normali saloni di bellezza, si celano altre attività. Ecco alcuni consigli per evitare di correre rischi sulla propria pelle

La bellezza è un bene prezioso, meglio metterla in mani sicure. Se si sceglie di regalarsi un trattamento estetico o un percorso-benessere per apparire più in forma, è buona norma rivolgersi sempre a centri
estetici professionali, stando alla larga da estetisti e parrucchieri improvvisati, che promettono grandi risultati a poco prezzo. É l’unico modo per evitare pericoli, anche seri, per la propria salute. Affidandosi alle cure di personale “abusivo”, si rischia infatti di contrarre danni anche irreparabili, come dermatiti causate da prodotti scaduti o non testati, cicatrici o lesioni a capillari e cuoio capelluto.



Nella peggiore delle ipotesi si può andare incontro a malattie, dall’epatite C fino all’Aids, se gli strumenti impiegati non sono monouso o non vengono sterilizzati a dovere. Senza alcuna possibilità, per giunta, di tutelare i propri diritti, visto che in molti casi l’operatore si potrebbe rivelare irreperibile, oltre che privo delle dovute autorizzazioni e dei permessi sanitari.

La raccomandazione arriva da Danilo Garone, responsabile nazionale CNA Benessere e Sanità, che mette in guardia contro gli “irregolari”: «Si tratta di un fenomeno dilagante in Italia, dove su 30mila centri estetici autorizzati, si stima ci siano almeno 15 o 20mila abusivi. Il lavoro sommerso è sempre esistito – spiega Garone - perché i corsi professionali formano un esercito di estetisti, troppi rispetto alle reali possibilità d’inserimento offerte dal settore: in tanti scelgono così di mettere a frutto le proprie competenze lavorando a casa. C’è poi chi decide di chiudere un centro e di continuare i trattamenti a domicilio, magari perché ha poca clientela, e così il numero va via via crescendo. Ciò determina un significativo danno d’immagine al settore, sottrae clienti agli operatori regolari e penalizza anche lo Stato, tramite l’evasione fiscale. Pur essendo punito con pesanti sanzioni da leggi nazionali e regionali, l’abusivismo resta un problema impossibile da sradicare, perché le forze dell’ordine non possono intromettersi negli appartamenti privati per scovare i colpevoli. Perciò sono i consumatori che devono stare all’erta, e non rendersi complici pur di risparmiare qualche euro».



Il decalogo anti-truffa. «Il campanello d’allarme per distinguere il personale “abusivo” è il luogo di lavoro – ammonisce il sindacalista -.



Per aprire un centro estetico ci vuole una qualifica professionale rilasciata in seguito a un corso di formazione triennale riconosciuto dalla Regione, oltre alle autorizzazioni sanitarie rilasciate dal Comune, alla partita Iva e a tutta una serie di altre formalità da rispettare. Dunque se opera a casa (propria o del cliente) l’estetista è senza dubbio privo di licenza. La legge, infatti, consente al personale dei centri estetici di eseguire eccezionalmente trattamenti a domicilio su richiesta, ma non permette agli estetisti privi di una sede fissa di fornire le proprie prestazioni in luoghi di fortuna. Perciò meglio stare alla larga dagli appartamenti e frequentare solo i saloni di bellezza. Certo, anche nei centri, nonostante si osservino le norme di sicurezza, possono verificarsi incidenti, ma in questo caso il cliente è coperto da assicurazione e può sempre far causa all’estetista». In alcuni casi, tuttavia, neanche entrare in una normale beauty farm può bastare a stare sicuri, poiché dietro alcuni saloni si celano attività di altro tipo.



Ecco, dunque, alcuni consigli di Federconsumatori Lombardia per evitare le truffe:

1. Prima di scegliere un centro estetico accertarsi che sia iscritto alla Camera di Commercio;

2. Controllare che la struttura sia in regola con le normative di sicurezza, igieniche e ambientali relative a locali e attrezzature; che il personale sia registrato e qualificato;

3. Informarsi sulle caratteristiche tecniche delle attrezzature, l’età degli impianti e le controindicazioni al loro uso, oltre al livello di specializzazione richiesto per l’impiego;

4. Raccogliere notizie sul personale medico che opera nel centro e verificare il rispetto degli orari di presenza;

5. Pretendere che il trattamento e i risultati previsti siano dettagliatamente messi per iscritto;

6. Consultare il proprio medico di fiducia circa i trattamenti cui ci si vuole sottoporre;

7. Chiedere le eventuali controindicazioni dei trattamenti, se il centro è dotato di assicurazione, e controllare che i prodotti usati siano ben conservati, in confezioni integre, con la marca bene in evidenza;

8. Richiedere sempre una ricevuta per le spese sostenute e a quanto ammonta la penale in caso d’interruzione improvvisa del servizio;

9. Diffidare delle promesse miracolose;

10. Ricordare sempre che un trattamento estetico è paragonabile a una terapia medica: per migliorare la propria immagine non si può danneggiare la salute fisica e mentale.

di Erika Tomasicchio

fonte:http://canali.kataweb.it/kataweb-consumi/2011/03/29/centri-estetici-troppi-abusivi-occhio-alle-truffe/?h=1