venerdì 22 luglio 2011

Fisco, maxi-truffa nel Lazio: 60mila i bidonati

Una rete di società finanziarie vendeva prodotti in tutta Italia. Sottratti al fisco almeno 50 milioni

foto Guardia di Finanza

La Guardia di Finanza di Frosinone ha scoperto una maxitruffa nella zona di Cassino. Migliaia le persone che sono state frodate in tutta Italia. Nel mirino delle Fiamme gialle del comando provinciale di Frosinone sono finite diverse società impegnate nel settore finanziario. Nell'ambito di questa operazione, i finanzieri hanno proceduto al sequestro di migliaia di titoli e hanno accertato diversi casi di evasione fiscale.
Oltre trentamila sono le persone che hanno sottoscritto le fidejussioni a garanzia di altrettanti beneficiari
e oltre sessantamila, quindi, i potenziali truffati. Le società finanziarie, per attirare i potenziali clienti, offrivano un prodotto finanziario a prezzi molto più bassi e competitivi rispetto a quelli ordinariamente praticati. La truffa è tra le più estese mai accertate, ed è stata perpetrata dalla provincia di Frosinone nei confronti di clienti sparsi su tutto il territorio nazionale. L'attività abusiva ha permesso all'organizzazione di guadagnare circa settanta milioni di euro di premi.

I capi di accusabr> Lungo l'elenco dei reati: si va dall'associazione per delinquere all'esercizio abusivo dell'attività finanziaria, alla truffa aggravata. Tra le accuse formulate dalle Fiamme gialle c'è anche uso di atto falso, false dichiarazioni a pubblico ufficiale, appropriazione indebita aggravata, insolvenza fraudolenta aggravata, infedeltà patrimoniale, riciclaggio, trasferimento fraudolento di beni, dichiarazione infedele, omesso versamento di Iva, formazione fittizia del capitale sociale.

L'architettura della truffa
La base operativa dell'organizzazione si trovava a Cassino e gli amministratori denunciati sono residenti e originari, in gran parte, del cassinate e della Valle dei Santi. In tre sono della provincia di Caserta, uno viene dalla provincia di Latina e uno da Napoli. "La frode scoperta - spiegano alla Guardia di finanza di Frosinone - ha sottratto ingenti profitti al mercato legale dei titoli fideiussori, facendo così perdere ingenti guadagni alle società finanziarie e alle banche che operano nella legalità e forniscono servizi leciti ai clienti ed esponendo a grave rischio i consumatori: coloro che erano beneficiari delle polizze non si sono visti pagare il dovuto al momento della richiesta".

Le migliaia di persone rimaste vittima di questa operazione hanno attivato procedure civili per tentare di recuperare il denaro versato, presentando querele per truffa. L'operazione delle Fiamme gialle è nata dall'attività di controllo economico del territorio sviluppata dal Comando provinciale della Guardia di finanza di Frosinone. A far scattare la vasta indagine era stato l'anomalo incremento di società finanziarie iscritte negli ultimi tre anni nell'apposito Albo della Banca d'Italia. Si trattava di società tutte amministrate o riconducibili a poche persone e tutte con sede nella stessa strada del centro di Cassino: una vera e propria "Wall Street" di provincia. E' lì infatti che venivano gestiti contratti, operazioni finanziarie e soprattutto fidejussioni in favore di cittadini e imprese di ogni parte d'Italia. Tutto però, come accertato dai finanzieri del Colonnello Giancostabile Salato, in modo abusivo.

Il "castello" dei prestanome
Gli organizzatori della frode, come accertato dalle indagini, si avvalevano di numerosi prestanome, spesso persone con precedenti penali e senza fissa dimora, che non rispettavano i requisiti di onorabilità richiesti dalla Banca d'Italia. Persone difficilmente rintracciabili: alcuni pregiudicati per reati finanziari, qualcuno coinvolto anche in presunti traffici internazionali di droga. "Le persone coinvolte - sostengono alla Guardia di finanza di Frosinone - rischiano, con il processo che dovranno sostenere, condanne alla reclusione molto pesanti, a cui potrebbero aggiungersi pene accessorie che impediranno loro, in futuro, di svolgere attività di amministrazione di imprese". Si calcola che con questa colossale frodi siano stati sottratti all'imposizione fiscale almeno cinquanta milioni di euro attraverso complesse operazioni economiche tra le società coinvolte.

Fonte:http://www.tgcom.mediaset.it/