mercoledì 26 novembre 2008

La Polizia agli anziani: "Occhio alle truffe gentili"




Non aprite quella porta! Un messaggio chiaro e diretto che la Polizia ha ideato per una campagna di comunicazione sociale finalizzata a contrastare il fenomeno delle truffe agli anziani. Sono sempre più numerose le persone raggirate in casa e in strada da falsi inviati di enti, parrocchie e associazioni religiose. Da fantomatici incaricati del Comune, dell'Inps, della banca, dell’Alto Calore a chimerici operai del gas, della luce, del telefono e via elencando. E’ una vera e propria piaga che aggrava la solitudine e il disagio di chi deve già confrontarsi ogni giorno con una società che tende sempre più a respingere i deboli. I dati in Irpinia ci ‘consolano’, ma guai a sottovalutarli. Come dire, la prudenza non è mai troppa. Da alcune settimane gli agenti della Polizia hanno avviato una capillare azione di prevenzione, raggiungendo i diretti interessati nelle parrocchie della provincia per illustrare il modo di agire del truffatore e fornire numeri utili da contattare in caso di necessità. Mercoledì 10 dicembre ultimo appuntamento, prima delle festività natalizie, presso la sede della federazione pensionati Cisl in via de Conciliis. Il periodo è quello ‘ghiotto’ e gli uomini della Questura, coordinati dalla dott.ssa Maria Felicia Salerno, dirigente dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, intendono offrire il maggior numero di consigli per un Natale ‘sicuro’. “L'obiettivo della campagna, che invita gli anziani a condividere i propri dubbi con la Polizia, è quello di aiutarli a difendersi dai raggiri di chi, usando maniere gentili, cattura la loro fiducia per poi derubarli. L'iniziativa – spiega la dott.ssa Della Valle, Capo di Gabinetto della Questura di Avellino e promotrice del progetto nel 2004 quando dirigeva l’U.P.G. - vuole proteggere le fasce più deboli anche dalle pesanti conseguenze psicologiche che le truffe possono implicare”.
Come è stata accolta l’iniziativa?
Con vivo interesse. Le persone vogliono essere informate. Hanno partecipato in maniera attiva, ponendo numerose domande agli agenti, soprattutto in materia di accorgimenti utili da adottare.
Il numero delle truffe ai danni di anziani in Italia cresce in maniera esponenziale. Qual è la situazione nella nostra provincia?
Costantemente monitorata. I raggiri ai danni delle fasce deboli non sono numerosi e hanno frequenza sporadica. Ciononostante anche il singolo caso è oggetto di attenzione da parte della Polizia. Non tanto dal punto di vista della repressione, quanto della prevenzione. È necessario che gli anziani sappiano che è importante segnalare l’episodio. Anche se si tratta di poche centinaia di euro (che tuttavia incidono sulle tasche dei pensionati che percepiscono vitalizi molto modesti).
È possibile riconoscere un truffatore?
Gli anziani sono persone ‘pure’, ingenue e fiduciose. Ecco perché è facile raggirarle: il truffatore si presenta in maniera impeccabile. Ha un’ottima dialettica e sa essere molto cortese. Il raggiro è il suo mestiere. È l’ineccepibilità dell’apparenza l’arma vincente perché cozza con l’idea di malvivente che molti di essi hanno.
Insomma, una doppia truffa. Oltre ad alleggerirli economicamente li spogliano della fiducia?
È questo l’aspetto più desolante. È necessario educarli alla diffidenza perché i truffatori non guardano in faccia a nessuno.
Quali sono le domande più frequenti che vi vengono rivolte?
Dove nascondere il denaro, quando si ha la necessità di tenerlo in casa, e quali numeri contattare.
Quali invece i suggerimenti della Polizia?
Prima di tutto non aprire mai la porta a persone estranee. Non fare entrare sconosciuti anche se vestono qualche uniforme dichiarando di essere idraulici, elettricisti addetti alla manutenzione, postini, dipendenti di aziende o di qualsiasi altro Ente o associazione. Inutile farsi mostrare il tesserino di riconoscimento: in genere i malintenzionati ne hanno uno falso e lo mostrano di loro iniziativa, per conquistare la fiducia delle persone. Non prestare attenzione a chi bussa per il pagamento di bollette: nessun Ente manda personale a casa. Evitare strade solitarie e preferibilmente farsi accompagnare da qualcuno di fiducia quando ci si reca alla posta o in banca a ritirare dei soldi.
Ma soprattutto chiamare il 113…
Se si ha un dubbio, anche piccolo, su chi bussa alla nostra porta, la cosa più giusta da fare è chiamare il 113. Per aiutarli abbiamo bisogno della loro collaborazione. È preferibile una chiamata in più (anche se si rischia un eccessivo allarmismo) che una truffa in più.
È tempo di Natale. Poste e banche sono più affollate e in casa, nonostante la crisi economica, girano più soldi. Il consiglio è sempre lo stesso: attenzione. Anziani avvisati… truffatori pure. 
(di Marianna Morante)  
fonte:.irpinianews.it