Si presentano come agenti di una società che fornisce energia elettrica in libero mercato e propongono un allaccio al posto dell’Enel. In realtà si tratta di uno stratagemma per carpire dati alle vittime, allo scopo di truffarle
Fermo, 19 novembre 2008 - Si presentano come agenti della Surgenia, società che fornisce energia elettrica in libero mercato e propongono un allaccio al posto dell’Enel. In realtà si tratta di uno stratagemma per carpire dati alle vittime, allo scopo di truffare compagnie telefoniche e utenti.
La Procura della Repubblica di Fermo sta indagando su una lunga serie di raggiri messi a segno presumibilmente da due persone che farebbero capo a una società di broker con sede a Pedaso e a Capua. Sono decine i casi su cui gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza, per capire l’entità del fenomeno che ha mietuto vittime in tutto il Fermano.
Il modus operandi è sempre lo stesso. Due uomini ben vestiti, gentili e all’apparenza rispettabili, si presentano nelle attività commerciali e industriali, proponendo un contratto di fornitura di energia elettrica a prezzi vantaggiosi. Dopo aver messo in atto l’opera di convincimento, richiedono all’interlocutore una copia del documento che dovrebbe servire per avere un preventivo gratuito. In realtà l’unico scopo è quello di raccogliere più dati possibili della persona che verrà poi raggirata e che servirà a truffare diverse compagnie telefoniche italiane ed internazionali.
Con i dati raccolti, infatti, i presunti broker, servendosi di società concessionarie, accendono contratti in determinate compagnie telefoniche che pagano in anticipo, ignare dell’inganno, un ricca provvigione a chi procura clienti.
Solo dopo un po’ di tempo si accorgono che i nominatavi non corrispondono alle coordinate bancarie e ai conti correnti forniti per i pagamenti e, nelle maggior parte dei casi, viene a galla la truffa. L’utente si trova così a dover versare le somme di servizi mai richiesti e la compagnia telefonica si accorge di non aver acquisito alcun cliente e quindi di aver perso i soldi versati ai presunti broker, che mettono in atto le numerose truffe.
Dopo le numerose denunce ricevute dalle forze dell’ordine e dalla Procura della Repubblica di Fermo, è scattata un’inchiesta che al momento si trova ancora in fase embrionale, anche se gli obiettivi sono chiari. Gli inquirenti, infatti, vogliono scoprire se, dietro alle due persone individuate, ci sia un’organizzazione ben più vasta che si muove a livello nazionale e che potrebbe avere un giro di affari multimilionario.
Al di là delle indagini, il consiglio è di stare molto attenti, nel caso vi imbatteste nei due presunti truffatori, che si spacciano per agenti della Surgenia, o di chissà quale altra società.
Fabio Castori
fonte:ilrestodelcarlino.ilsole24ore.com