lunedì 26 gennaio 2009

Carasco, scoperto “artista” delle truffe via Web


L’artista della truffa si nascondeva in Sicilia, ma i suoi colpi amava metterli a segno nel Tigullio e in val Fontanabuona, in particolare. L’ultimo a Carasco, ai danni di un uomo di 45 anni, appassionato di auto antiche, adescato con un annuncio quantomai allettante su Internet. In precedenza altre cinque persone, tutte residenti nella Riviera di Levante, erano cadute nella rete di quest’uomo di 33 anni, abitante a Marsala. I carabinieri della stazione locale, dipendenti dalla compagnia di Chiavari, lo hanno smascherato al termine di un’indagine-lampo e lo hanno denunciato a piede libero alla procura della Repubblica di Chiavari. Il trentatreenne deve rispondere di truffa.


L’inchiesta degli inquirenti, peraltro, avrebbe potuto essere ancor più veloce, se solo gli investigatori non fossero stati costretti a superare il muro di riservatezza opposto da un istituto di credito. Quando i carabinieri hanno chiesto conto ai bancari di quel loro cliente siciliano, la risposta è stata laconica: «Sappiamo che è sospettato di numerosi raggiri e avremmo già voluto interrompere il rapporto, ma non possiamo far nulla».

E così per mesi, il trentatreenne ha proseguito nella sua catena di frodi. La tecnica utilizzata era tanto semplice quanto efficace: annuncio invitante su una rivista specializzata, richiesta di anticipo sulla spesa finale, incontro fasullo. Di fatto è quel che è capitato pochi giorni fa all’ultima vittima.

Il quarantacinquenne di Carasco ha notato un’inserzione pubblicitaria su un magazine on-line e ha immediatamente preso contatto con il venditore, per l’appunto il trentatreenne siciliano. In ballo c’era un modello perfettamente conservato di auto, una Fiat 1500 Diesel. Un bel pezzo d’antiquariato, almeno per chi è amante del genere. Il trentatreenne, dopo i primi abboccamenti, ha chiesto un anticipo e si è fatto accreditare sul proprio conto corrente 1.000 euro. Quindi ha dato appuntamento, a Livorno all’acquirente scovato sul web. Peccato a quell’incontro, il truffatore non si sia mai presentato. Al ritorno, la vittima ha subito presentato denuncia ai carabinieri e le indagini sono scattate.

Ma è a questo punto che occorre sottolineare due dettagli che danno la misura di quanto scaltro fosse il responsabile del raggiro: all’apparenza il trentatreenne ha commesso un banale errore. Ha fornito alle sue vittime il proprio numero di conto corrente. Senza falsificare nomi, senza nascondere la propria identità. I carabinieri lo hanno scoperto dopo aver sconfitto la riservatezza di una banca. In verità però non si tratta di un passo falso: il trentatreenne non hai messo a segno truffe per ingenti valori. Si accontentava di poche migliaia di euro e affidava la propria “invisibilità” all‘abitudine (pessima) di non rivolgersi alle forze dell’ordine per segnalare piccole frodi. Così, il giovane di Marsala è riuscito a evitare denunce per parecchio tempo, prima di incappare nel quarantacinquenne di Carasco e nei carabinieri della val Fontanabuona.
fonte:ilsecoloxix.ilsole24ore.com