
Il classico raggiro: «Ci manda il Comune per controllare le banconote false». Erano i risparmi di una vita
OSSONA (Milano) – Forse neppure i tre truffatori s’immaginavano che avrebbero fatto un colpo così. Venticinquemila euro in contanti, tutti gelosamente custoditi in una borsetta. I risparmi di una vita di una coppia di anziani di 86 anni che vivono a Ossona, piccolo centro del Milanese. Questa mattina la borsetta ha preso il volo, nelle mani di due truffatori, una donna di circa 50 anni e un ragazzo sulla ventina, che si erano presentati, insieme ad un terzo complice, alla porta della coppia con una delle scuse più utilizzate dai malviventi che prendono di mira gli anziani. «Ci manda il Comune – hanno spiegato alla pensionata quando ha aperto la porta - Ci sono in giro troppe banconote false e volevamo spiegarvi come riconoscerle». La signora, senza insospettirsi ha obbedito e li ha fatti entrare.A quel punto, è avvenuta la rapina. I malviventi hanno chiesto alla donna di mostrare loro delle banconote da cinquanta e cento euro. Lei, ignara, ha mostrato loro la preziosa borsetta, che conteneva 25 mila euro e anche titoli immobiliari. A quel punto, il ragazzo che accompagnava la truffatrice ha bloccato la pensionata e la sua complice ha preso la borsa ed è salita di corsa su un’auto grigia di grossa cilindrata su cui l’aspettava un'altra persona. Anche il giovane li ha raggiunti e sono fuggiti. La pensionata ha poi chiesto aiuto ai vicini che hanno chiamato i vigili. «Stiamo facendo di tutto per trovare i responsabili di questo episodio di truffa ma soprattutto di vigliaccheria. Si può definire solo così chi se la prende con le persone indifese», sottolinea il comandante della polizia locale di Ossona, Pietro Francesco Micalizzi.
Quasi 200 mila truffe agli anziani vengono denunciate ogni anno in Italia. Il Comune di Milano ha istituito un pool di agenti dedicato proprio a questa piaga sociale. Secondo il pool, l’80 per cento dei truffatori ha precedenti penali. In molti casi si tratta di nomadi italiani, di cui esiste anche un archivio fotografico. Sul sito della polizia di stato c’è un decalogo per non cadere in questi raggiri. Le regole d’oro? Non aprire nemmeno se si presentano persone in uniforme (una chiamata di conferma al 113 basterà a comprendere se si tratta di una truffa o meno) e farsi accompagnare da amico in banca al ritiro della pensione.
Giovanna Maria Fagnani
fonte:milano.corriere.it